La classifica in campionato è tutt'altro che esaltante, in linea con la stagione della Fiorentina. Però è anche vero che il 25 aprile c'è da giocarsi una partita che vale tutta un'annata. E in vista di quella vogliamo trovare un qualcosa che possa far aumentare l'ottimismo.

La squadra vista contro la Juventus, va detto, un segnale positivo l'ha dato. Eppur si muove! Galileo Galilei pronunciò (o sarebbe meglio dire avrebbe pronunciato) questa frase riferendosi alla Terra, ritenuta fino ad allora il centro dell'universo, il pianeta intorno al quale ruotava tutto il resto, per spiegare al tribunale dell'inquisizione che non era affatto così. Noi, più prosaicamente, proviamo ad adottare questa frase per sottolineare i segni di vita dati dalla Fiorentina nella trasferta di Torino, specie se paragonati alle ultime uscite.

Il primo tempo, benché non puramente di stile montelliano, almeno per quello che eravamo abituati a vedere a Firenze durante la sua prima esperienza, ha visto la compagine viola andare in vantaggio e creare altre quattro-cinque nitide palle-gol per raddoppiare. Il secondo poi è andato com'è andato e purtroppo ha visto i gigliati subire un'autorete che ha determinato un'altra sconfitta, immeritata.

Una Fiorentina Chiesa-dipendente? Non propriamente ma ci andiamo vicini. E comunque è bene dire che quando il gioiello viola è in giornata si vede che fa la differenza, che è almeno una spanna sopra a molti suoi altri compagni di squadra. Montella gli ha risparmiato mezz'ora di fatica per averlo al meglio con l'Atalanta. Non c'è dubbio che le nostre fortune passeranno principalmente da lui.


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