Il sogno di ogni campagna acquisti è sempre il solito: costruire da subito l'ossatura e arrivare al ritiro il più completi possibile. Un'usanza però non così tale, guardando al decorso degli eventi di questi anni, salvo due precedenti che possono fare storia e accomunarsi proprio a questo avvio di mercato: il 2008 e il 2013. Erano anni di Della Valle e precisamente i due dove sembrava poter arrivare davvero il salto di qualità. Nel primo caso, con Corvino e Prandelli, gli arrivi dei vari Gilardino, Vargas, Felipe Melo e Jovetic tra giugno e inizio luglio, per affrontare il primo preliminare di Champions della storia recente.

Nel secondo caso il seguito dato alla prima stagione di Montella, Pradè e Macia portarono a Firenze Ambrosini, Marcos Alonso, Joaquin, Ilicic e soprattutto Mario Gomez. Niente speranze e suppliche di fine mercato ma operazioni imbastite per tempo e chiuse per dar modo ai rispettivi tecnici di lavorare col gruppo quasi al completo fin da subito.

Questo luglio 2022 ha visto arrivare a Firenze Mandragora, Jovic, Gollini e a breve anche Dodô: ossatura di una squadra che verrà completata ma che almeno non partirà con mille punte interrogativi come poteva accadere negli anni passati. Ah, nei due esempi precedenti alla fine fu quarto posto, nel primo caso valido per un altro preliminare di Champions, nel secondo per l'Europa League, tante volte la cabala avesse voglia di rifarsi viva.


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