Sono stati giorni difficili. E’ stato un mese difficile. Dopo la luna di miele, firmata Italiano, Firenze, e più in generale i tifosi della Fiorentina, si sono divisi. La cessione di Vlahovic a gennaio alla Juventus è stata una bomba ad orologeria dal punto di vista mediatico. E’ accaduto di tutto. Sostenitori spaccati, Commisso e la dirigenza per la prima volta nel mirino, i like dei calciatori viola verso l’amico Dusan, gli striscioni dei rivali juventini di scherno, derisione. E per di più sotto la Fiesole, nel cuore del tifo viola. Un affronto totale ad una piazza che in questo momento è ferita e attaccata un po' da tutte le parti. Una piazza che, dopo essersi schierata apertamente dalla parte del suo padrone nell’attacco ai bianconeri, al potere, ai rivali di una vita, oggi si chiede: perché? Perché Vlahovic dopo aver già perso Bernardeschi e Chiesa?

Beh, adesso a questo punto arriveranno subito le risposte. Del campo, della classifica, dei nuovi arrivati. Nel calcio funziona così, al di là del fattore umorale. Ai tifosi, da sempre, interessano i punti, non i bilanci. Ai tifosi, da sempre, interessa la sincerità, non il patrimonio. Ai tifosi, da sempre, interessa divertirsi. Specialmente qui a Firenze. Ecco, negli ultimi giorni nessuno si è divertito più, anzi. Qualcuno si è addirittura vergognato di tifare Fiorentina. Qualche bambino (ancora legato alle magliette, ai simboli, ai calciatori) ha pianto, qualche altro comincerà a tifare Juventus perché Vlahovic è Vlahovic, qualche altro ha capito, fin da piccolo, che è inutile sognare.

Diciamocelo francamente, questa battuta d’arresto, da qualsiasi parte la si osservi, non era in programma. E, inevitabilmente, segnerà il prosieguo della stagione. Ma appunto, visto che è calcio, si volta pagina. E allora visto che è giusto fidarsi di chi ci capisce più di noi (i dirigenti viola ad esempio), ed è giusto credere che il progetto tecnico viaggi almeno di pari passo rispetto a quello economico, oggi tutti saranno chiamati a stupirci. A lottare per l’Europa fino all’ultimo, a mantenere la posizione di classifica ottenuta fin qui, a non far rimpiangere Vlahovic grazie a Cabral e Ikone. Il Napoli, quando ha venduto Higuain è diventato più forte, grazie ad acquisti mirati e perfetti. La Juventus, quando cedette Zidane, anche. Oggi i soldi ci sono, sono tanti (alcuni sono già stati spesi), e non rimane che stare ad osservare. Confidando anche in un allenatore che, mai come oggi, sarà chiamato ad un'impresa. Beh, forse dopo l’impegno messo, si meritava quantomeno una strada in discesa, ma non è andata così. Anzi, cominceranno salite belle impegnative.

Avendo capito, una volta per tutte, che al di là delle parole, al momento, anche con questa proprietà, i giocatori davvero forti non si possono trattenere in una piazza come la nostra. Sono cambiate molte cose, questa no. Atalanta (Gomez, Zapata ecc), Napoli (Koulibaly, Insigne fino a quest'anno ecc), Lazio (Milinkovic Savic, Immobile), con i loro calciatori più forti sono riusciti a costruire negli anni squadre di tutto rispetto. A Firenze, per adesso, si ricomincia sempre da capo. Questo dicono i fatti, poi se nel futuro cambierà questo non lo possiamo sapere. C’è a chi va bene e a chi non andrà bene. La media dei risultati sportivi della storia della Fiorentina dice quinto posto. Per adesso siamo lì, dopo anni davvero difficili, speriamo di rimanerci. Cominciando a battere la Lazio. La prima partita del dopo Dusan è da vincere, per non rischiare di rovinare ulteriormente un clima che è tornato molto incandescente. E’ come se se ne fosse andato Batistuta, il valore di Vlahovic in questo momento specifico è, per la squadra e per il contesto, esattamente quello lì. Speriamo di non averlo sottovalutato.


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