Stefano Agresti, direttore di calciomercato.com, si è soffermato anche sulla Fiorentina e su Federico Bernardeschi nel suo editoriale: “Bernardeschi, Fiorentino, numero 10 viola, incoronato come nuovo simbolo. Poi, però, la svolta: “Chi non andrebbe alla Juve?”. Altissimo tradimento: la rivalità è storica, il passaggio dei ’10’ in bianconero ha sempre acceso gli animi, Antognoni non accettò mai la corte di Agnelli e per questo a Firenze è ancora adorato, Baggio fu costretto a dire sì e scoppiò la rivolta popolare. Stavolta, però, la storia è differente. La Fiorentina è una società da zero ambizioni, sta cedendo chiunque, la squadra viene smembrata un giorno dopo l’altro: la proprietà ha tradito la città. E allora perché Bernardeschi sarebbe dovuto rimanere in viola? La scelta sarebbe stata ai confini del masochismo: avrebbe guadagnato quasi la metà, avrebbe vinto probabilmente nulla, avrebbe lottato per il settimo posto. Se i programmi fossero stati diversi, anche semplicemente quelli di qualche anno fa (di quando si investiva su Mario Gomez e Pepito Rossi e si impedivano le partenze di Toni e Mutu), allora la fine della vicenda avrebbe potuto essere diversa. Ma non così, non oggi. Bernardeschi, da fiorentino, è un tradito, certo non un traditore”.

condivido ampiamente questo commento di Agresti. E’ evidente a tutti che i DV hanno canbiato strada e quindi è logico che Berna abbia scelto diversamente.
L’impressione che la Fiorentina dà all’esterno è proprio quella dello smantellamento, dellezero ambizioni.
Tuttavia proprio per riconoscenza a questa società che lo ha cresciuto, Berna poteva rinnovare con clausola o stare un altro anno a Firenze.
A meno che non ci avesse provato a rinnovare con clausola e Corvino gliela voleva mettere da 80-100 mln, che significava per lui essere prigioniero di Corvino.