L'ex giocatore della Fiorentina Lorenzo Amoruso ha realizzato una diretta Instagram con Fiorentinanews.com, rispondendo alle domande inviate dai nostri lettori:

Come sta vivendo la quarantena?

"Cerco di stare il più tranquillo possibile a casa, anche se sono da solo con il mio cane perché la mia compagna è a Roma. Lo dico a tutti: restate a casa, perché sembra che i contagiati stiano diminuendo e quindi significa che siamo sulla strada giusta. E' una situazione assurda, da film, ma la dobbiamo superare. Il mio pensiero va a tutti coloro che hanno perso i loro cari, e magari non hanno potuto dar loro nemmeno il giusto saluto".

Secondo lei il campionato finirà?

"Oggi sentivo un virologo importante e mi diceva che anche chi è guarito può continuare a essere portatore del virus. Ciò significa che per smaltire la malattia devono passare almeno due/tre settimane dopo la guarigione. Dunque penso sia impossibile pensare di ricominciare a fare sport, perché anche se si giocasse a porte chiuse verrebbero coinvolte come minimo 100 persone. Senza dimenticare che ci sono squadre con contagiati, i quali non potrebbero tornare subito in campo. Secondo me prima di poter ricominciare a giocare a calcio passeranno almeno due mesi. Se tutto va bene ne saremo fuori a giugno, e per completare le competizioni bisognerebbe giocare di continuo. Secondo me bisogna sospendere tutto, con buona pace di chi aveva già ottenuto risultati come il Benevento di Inzaghi che praticamente era già in Serie A".

Come verrebbero stilate le classifiche?

"Non si assegnano scudetti e non ci saranno promozioni e retrocessioni. L'unica cosa da fare è mandare in Europa le squadre che ci erano dentro al momento della sospensione. Il tutto per poter ricominciare la nuova stagione ai primi di agosto, magari giocando in notturna perché no anche alle dieci di sera. Occorre iniziare la stagione 2020/21 il prima possibile considerando che al termine di essa ci saranno gli Europei. Per quanto riguarda le porte aperte o chiuse, tutto dipenderà dallo stato di diffusione del virus".

Atalanta-Valencia si può considerare la partita da cui è partito tutto?

"No, non ci può essere un momento zero. C'erano già in giro tanti portatori sani che non avevano sintomi, e quindi non si può sapere chi aveva il virus e chi no. Dunque non si può pensare che una partita sia stata l'inizio di tutto".


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