Niente calcoli, sarebbe davvero pericoloso farli. La Fiorentina ha in mano il proprio destino, ma fare ipotesi, ‘decidere’ dove fare o non fare punti può essere un esercizio solo deleterio. Ma ovviamente quella di domenica, a Bologna, è una specie di finale. Una partita da vincere, magari da pareggiare, sicuramente da non perdere. Se fossero tre punti, con il Benevento che gioca con il Milan, i viola potrebbero essere praticamente salvi. Se andasse in modo opposto, Dio ce ne scampi e liberi, ecco che tutto si complicherebbe dannatamente.

Per questo Iachini, prima di salutare il gruppo domenica pomeriggio ha detto: "Vinciamo al Dall’Ara". D’altronde la squadra di Mihajlovic, alla quale potrebbe bastare un punto per salvarsi quasi matematicamente, non vive certo un bel momento e avrà comunque molte assenze. Ma, per tutti questi motivi, se la giocherà, provando a chiudere i conti.

Le ultime due partite disputate dalla Fiorentina ci dicono che la squadra sta bene. Trascinata dal solito Vlahovic ma anche dalla condizione di molti singoli che sta crescendo. E questo è sicuramente un tema importante a cinque giornate dalla fine, con il primo caldo in agguato. La Fiorentina è viva e corre. Anche contro la Juventus ha finito la partita all’attacco, mostrando fiato e intensità. Caratteristiche che nei finali di campionato, solitamente, fanno la differenza. Sembra stare molto peggio, ad esempio, il Benevento, arrivato a maggio in riserva, con le pile scariche dopo una stagione a ritmi al di sopra delle proprie aspettative. I dati, dei test, dicono appunto che la squadra non è mai stata così bene. E che, i possibili trascinatori, stanno molto meglio rispetto alle scorse settimane.

Su tutti Amrabat. Lo si è visto in campo, ma lo si vede anche in allenamento: il nazionale marocchino è su di giri. Pulgar anche. Dati importanti, che riguardano soprattutto gli uomini di centrocampo, ovvero il reparto che più è mancato in questa lunga e sofferta stagione. Non interrompere questa mini striscia positiva di prestazioni ma soprattutto di risultati, potrebbe essere la ricetta definitiva per salvarsi. E poi c'è Vlahovic, arrivato a diciassette gol e che ha messo nel mirino quota venti. Sta viaggiando ad una rete ogni due partite di media e deve migliorare leggermente se vuole arrivare a raggiungere quell'ambito traguardo. Sono quei gol che potrebbero davvero decretare la salvezza della Fiorentina, consentendo a tutti di poter voltare pagina. In fondo c’è tanto da fare per non rivivere queste ultime tre stagioni che sono assolutamente da cancellare per i tifosi viola.


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