Hai voglia a dire che il calcio femminile italiano ha fatto passi da giganti nel corso degli ultimi anni. E hai voglia a dire che la Fiorentina ha una rosa competitiva. Questo è vero per il nostro campionato, però la realtà dei fatti è una e una sola: quando arrivi a giocare in Champions League e incontri determinate formazioni, non c'è storia.

Ci sono anni luce di differenza purtroppo tra le formazioni di club del nostro paese e le inglesi ad esempio. Il Chelsea l'anno scorso, l'Arsenal quest'anno hanno passeggiato allegramente al Franchi mettendo alle corde la formazione di Cincotta.

Se a questo aggiungiamo anche alcuni fattori interni come il fatto che le squadre italiane sono arrivate a questo appuntamento senza avere mai giocato una partita, mentre in altri campionati la stagione è già iniziata da un pezzo e oltretutto alcune delle tue migliori giocatrici sono anche KO, beh, signori, la frittata è bella che fatta.

Ne abbiamo di strada da fare, purtroppo, prima di arrivare ad altissimi livelli e l'esperienza che arriva dall'America, laddove il soccer femminile è una delle realtà migliori del mondo, potrebbe proprio giovare in primo luogo alla Fiorentina.


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