Giancarlo Antognoni ha parlato in occasione della presentazione presso palazzo del Pegaso di un libro a lui dedicato: "Questo libro è un po' diverso dagli altri che mi raccontano, perché parla dei miei anni ad Asti che in pochi conoscono e di cui anche io ho un ricordo poco nitido. Per diventare calciatore ci è voluto sacrificio, a partire dal lasciare casa a quindici anni. Fiorentina? La squadra l'ho vista bene, anche se mancano tutti i nazionali. Abbiamo assimilato una sconfitta abbastanza pesante; certe debacle non ci dovrebbero essere, però possono succedere e servono per migliorare. Ribery? E' un giocatore importante per noi, peccato per la squalifica. Il suo ritorno e la sua presenza saranno essenziali per il proseguo del campionato, anche se poi tocca sempre a Montella decidere se e quando farlo giocare. Castrovilli? Gli regalerò il mio libro (ride, ndr). Anche lui ha fatto la sua esperienza, e qui a Firenze ha trovato una realtà totalmente diversa da quella in cui è nato. Gli auguro il meglio in Nazionale e chissà, magari anche di vincere il Mondiale. Vestire la maglia azzurra è il sogno di ogni ragazzino, ma questo per lui è solo l'inizio. Chiesa? Non ci ho parlato, non gli ho dato consigli. Ormai è un ragazzo abbastanza maturo per poter proseguire e scegliere nel modo migliore. Al momento non è il Federico Chiesa che conosciamo. Mercato? Secondo noi abbiamo già una squadra competitiva e una rosa ampia. Vlahovic? Aveva già dimostrato di essere all'altezza per la Serie A, gli mancava soltanto il gol e addirittura ne sono arrivati due insieme. Florenzi? E' pur sempre un giocatore della Nazionale quindi piace a tanti, non solo alla Fiorentina".

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