Quella di domenica sarà la prima vera partita di Khouma Babacar contro il suo passato, contro le sue origini calcistiche (a livello italiano), dato che nel match dello scorso aprile il senegalese non c'era. Una sfida speciale per l'ex viola, che dal suo addio ha aperto una voragine alle spalle di Simeone, ad oggi unica risorsa presa in considerazione da Pioli per l'attacco. A Fiorentinanews.com l'avvocato di Babacar, Vittorio Rigo, ha parlato proprio di questo incrocio particolare.

Che partita sarà per Babacar?
"Sicuramente una partita speciale, il ragazzo è legatissimo alla città di Firenze, dove è cresciuto. Per lui sarà una forte emozione".

Fu un addio consensuale quello dello scorso gennaio?
"Sì, ad agosto aveva scelto di restare a Firenze per cui contava in un certo minutaggio. Poi però non c'è stata possibilità di giocare abbastanza e allora si è deciso per l'addio. Ma è stata una decisione consensuale quella di separarsi e andare al Sassuolo".

E' paradossale quanto è accaduto all'attacco viola, dopo l'addio di Babacar?
"Sì, sono d'accordo che sia una situazione paradossale, perché proprio ora che magari Baba farebbe comodo in alternanza con Simeone, la Fiorentina non ce l'ha più. Però la sfera di cristallo non ce l'abbiamo, al momento dell'addio pareva una situazione soddisfacente per tutti. A vederla e giudicarla oggi, viene da sorridere".

La Fiorentina ha puntato tutto su Simeone, il Sassuolo invece ha tanta concorrenza offensiva: filosofia migliore?
"Io credo che siano sempre equilibri delicati da raggiungere, sulla carta tutti siamo bravi a fare valutazione e poi ci sono componenti che spesso sfuggono ma che sono determinanti per raggiungere quegli equilibri e i risultati. Prova ne sia che l'anno scorso poi, dopo l'uscita di Babacar la Fiorentina, aldilà della tragedia Astori, ha fatto risultati importanti. A conferma che quello che si pianifica e programma non sempre poi si realizza. Non è neanche corretto emettere delle sentenze seduti a casa, perché poi bello del calcio è proprio che è imprevedibile".

Che fine ha fatto invece Diakhaté, spazio in viola o prestito?
"I tempi per il rientro in campo sono maturi, dipende da cosa potrà o vorrà fare poi la Fiorentina. Siamo a disposizione, anche lui è cresciuto a Firenze ed è molto legato, non solo alla società ma anche alla città perché lui e Baba sono ragazzi che hanno trascorso anni di crescita e sviluppato un forte legame".

Intanto ci sarà spazio in Primavera dunque?
"Dovrà sicuramente fare un po' di rodaggio lì. La Fiorentina ci ha visto lungo con questi ragazzi, è riuscita a selezionarli per farli crescere. Il problema del calcio italiano è che manca quel passaggio tra mondo giovanile e professionistico, che mette in crisi questi ragazzi al momento del grande salto".


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