Il giornalista e vice caporedattore del Corriere dello Sport, Bruno Bartolozzi, ha analizzato così i primi mesi della nuova era viola: "Diciassette partite senza vittorie e ventottomila abbonati per la Fiorentina. Sono due record o quasi. Di segno opposto. Se due opposti né si annullano né si alternano, ma camminano insieme, emerge un terzo fenomeno ancora più grande: in questo caso una felicità tutta da indagare. E da scoprire con il candore dell’incanto. Meno che sui tabellini a Firenze è arrivata un’aria nuova, qualcosa di forte e teso, come un vento profetico. Rocco Commiso ha dato fiducia e armato la speranza di una tifoseria caduta in una contestazione quasi metafisica di fronte ai Della Valle che avranno anche investito moltissimo, meno che in entusiasmo. E così non si sa se siano arrivate prima le sconfitte o la depressione, ma questo cortocircuito ha rischiato di far affondare il calcio a Firenze. E poi sei arrivato tu, direbbe un lirico: Rocco Commiso. Con l’inno e il giro di campo prima della gara con il suo slang da vecchio zio d’America con le sue telefonate attraverso Barone ai tifosi in coda per gli abbonamenti, nel cuore della notte newyorkese".


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