Su Facebook il giornalista e corrispondente a New York Massimo Basile ha commentato così la partita di ieri della Fiorentina: "Il campionato non conta è la frase che accetto da tifosi e giornalisti, perché non conoscono il calcio da dentro. Ma, come dicevamo nei giorni scorsi, è la più devastante per chi fa sport agonistico. Pensare a sole tre partite è come decidere di non correre durante la settimana perché poi pensi di farlo la domenica. Non funziona così. La tensione in settimana fa miracoli, migliora i modesti, convince gli incerti, rinforza, mantiene lucidi, reattivi, ti fa allenare bene, alza il livello generale anche se poi in campo vanno le seconde linee. Ma ti riempie il serbatoio mentale ed è quello che ti tiene a galla nei momenti chiave".

E poi: "Sul primo gol del Basilea non c’era più lucidità, su quello dell’1-2 nessuno reattivo in area. Il Milan ha fatto lo stesso ragionamento dei viola: ha frenato in campionato pensando alla Champions, ed è stato travolto dall'Inter. La Roma ha una rosa non da finale, fiaccata dagli infortuni, ma con Mourinho è impossibile rilassarsi. Ranieri sta crescendo perché è partito da dietro, si è conquistato spazio quando in ritiro era considerato un attaccapanni. La fame e la voglia di rivincita fanno miracoli. Dodò (che io amo) si è colorato i capelli di viola, cosa che in genere ammetto se hai vinto un titolo, non se sei andato in finale, ma io ho la mentalità vecchia alla Daniel Passarella".

Mi sono preoccupato degli svizzeri quando ho letto che in campionato erano rimasti in dieci al termine di una gara nervosa. Vuol dire che erano tesi, nervosi, carichi. Noi a Napoli abbiamo fatto i canta e balla contro una squadra svuotata dallo Scudetto. La testa non l’accendi in due giorni. A Basilea la squadra può ribaltarla ma servono sette giorni veri, ad alta tensione, a cominciare dalla partita con l’Udinese. A partire dall’allenamento di oggi. Deve essere una corrida di sedute. Se mi dite: con l’Udinese non conta e pensiamo a giovedì, neanche commento".


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