A La Nazione l'ex bomber viola Gabriel Omar Batistuta è tornato anche sulle origini del suo rapporto con Firenze e la Fiorentina: "Ero abbastanza triste e stanco per il viaggio. Dovevo andare in vacanza e invece vinciamo in Cile e la Fiorentina mi stava aspettando. Atterro a Roma, in auto fino a Firenze sud e penso: 'Ma dove sono capitato?'. L'Argentina è diversa, è tutto nuovo. Quella sensazione è durata mezza giornata, poi mi sono innamorato. I miei amici di Firenze? E' tutta gente normale, non sono dell'ambiente del calcio... sa, non si decide di diventare amici, succede e basta come quando ci si innamora. Che posti amo frequentare? Piazza Michelangelo, il Salone dei Cinquecento, il Duomo... quando ti spunta davanti maestoso, appena uscito dalle stradine, è sempre una magia".

Il progetto del Franchi? Mi sembra bello. Forse non è quello che ci si aspettava, all'epoca si pensava a una modifica importante come a una sorta di nuovo Bernabeu. Si è deciso di scegliere diversamente, mi piace lo stesso. Io un mito? Prevedevo di essere dimenticato molto prima e invece no, me ne accorgo ogni volta che capito a Firenze. Ma bisogna anche sapere che prima o poi finisce e saper reagire. A Firenze mi fermano ancora ma è diverso da prima: allora mi chiedevano foto e autografi, ora vogliono salutarmi e chiedermi come sto. E' sempre bello".


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