Momenti di trepidante attesa in casa Fiorentina. Nelle ultime ore si sta portando a termine la trattativa che dovrebbe portare la società gigliata dalle mani della famiglia Della Valle a quelle dell’imprenditore italo-americano Rocco Commisso. Negli ultimi giorni, tante le voci sul possibile nuovo assetto societario viola. Tra i tanti nomi, forse il più “credibile” in questo momento è quello dell’ex dirigente di Milan e Roma Umberto Gandini. Su questo e sulla trattativa che presto porterà la società viola nelle mani di Commisso, la redazione di Fiorentinanews.com ha interpellato lo scrittore e giornalista del Sole24ore Marco Bellinazzo.

Innanzitutto, che ‘personaggio’ è Rocco Commisso?

“Parliamo di una proprietà solida, Commisso non è uno sconosciuto. Ci sono state molte società finite nelle mani di ‘sconosciuti’, quindi quest’ultimo elemento non è certo un elemento banale. E’ un soggetto che conosce bene il business del calcio, tant’è che sta cercando di riqualificare l’attività dei Cosmos e della seconda lega americana. Quindi il business della Fiorentina dovrebbe andare ad integrarsi in un business che è già chiaro. Non è certo un salto nel vuoto”.

Nelle ultime ore, si parla molto di Umberto Gandini come possibile nuovo amministratore delegato viola. A detta di molti, potrebbe essere quella figura che farà da collante tra la società e la Lega Calcio…

“Gandini è una garanzia da questo punto di vista. Ha fatto un percorso importante tra Milan e Roma dove è stato amministratore delegato. E’ uno tra i dirigenti italiani che ha maggiore conoscenza della UEFA e del fair play finanziario. In quest’ottica sarebbe una figura istituzionale di garanzia del progetto. Credo che con lui partirebbe veramente molto bene il nuovo progetto della Fiorentina americana”.

Secondo lei, quali potrebbero essere le differenze tra il neo-entrante Commisso e le altre proprietà americane che hanno investito nel calcio italiano (in primis Saputo e Pallotta)?

“Le differenze nascono dal business di partenza. Quello di Commisso è un business molto più vicino allo sport. Da questo punto vista, entriamo nel solco di imprenditori solidi che conoscono questo business e ci si augura che possano portare in Italia ciò che è mancato in questi anni. In particolar modo in una piazza come Firenze…”


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