C'è poco da fare, la lettera scritta dal proprietario della Fiorentina, Diego Della Valle, fa ancora discutere e molto. Il giornalista de La Repubblica, Benedetto Ferrara, ha scritto in proposito sul proprio blog: "La lettera del numero uno della società di calcio di Firenze... è qualcosa di surreale, non fosse che è arrivata nel giorno dei festeggiamenti del secondo scudetto, nel giorno della partita e, guarda te, nel giorno del flash mob davanti ai negozi di famiglia in via Tornabuoni. Niente di casuale, evidentemente...Mihajlovic, Delio Rossi, Pioli, Montella. La coppia al potere in società ha tritato allenatori mettendo insieme momenti di calcio indecente e tenendo sempre la squadra lontana dall'Europa, arrivando a rischiare la retrocessione".

E ancora: "Questa lettera è sembrata più che altro una provocazione, anche nei confronti del sindaco, che in questi anni ha lavorato e collaborato per arrivare in fondo al famoso progetto dello stadio, quello dal quale il numero uno adesso di svincola con la scusa del clima, quello tra l'altro costruito anche dai suoi dirigenti, ai quali il progetto sportivo, a giudicare dai fatti, interessa poco o niente. Questa lettera è sembrata più che altro una provocazione, anche nei confronti del sindaco, che in questi anni ha lavorato e collaborato per arrivare in fondo al famoso progetto dello stadio, quello dal quale il numero uno adesso di svincola con la scusa del clima. Rancori e vendette, veleno e provocazioni, a cui Firenze dovrà sempre rispondere con civiltà, calma, fermezza e ironia".

In questo clima chi ci rimette in prima persona è l'allenatore: "Il grande mistero resta Montella - prosegue Ferrara - pure lui evidentemente caduto nel tranello. Un buon allenatore messo in mezzo con una squadra che non c'è più e da una società preda di curiose tempeste di idee.  Chissà come lo avranno convinto, Montella. Il vero mistero è questo".


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