Emiliano Bigica, allenatore del Sassuolo Primavera ed ex tecnico della Primavera gigliata, è stato intervistato da Sportitalia per parlare di Fiorentina, Batistuta, Rui Costa, Edmundo e non solo:

"Io non volevo andare a Firenze. Purtroppo la situazione del Bari non era stabile dal punto di vista economico e quindi io fui uno dei sacrificati a lasciare la squadra. Sono felice di aver aiutato il mio club dentro e fuori dal campo. Con la viola nacque una grande intesa e fummo protagonisti: era una squadra costruita bene: arrivarono giovani promettenti, giocatori internazionali con esperienza e i fuoriclasse già presenti. Per quattro anni entrammo nel famoso gruppo delle sette sorelle. Il mio nome, dunque, è legato alla maglia della Fiorentina".

Su Batistuta: "Beh il calciatore lo conosciamo tutti. Il Bati uomo, invece, all'inizio non ti dà molta confidenza. Diventa tuo amico nel momento in cui dimostri di essere un lavoratore in campo e fai sacrifici. Ancora oggi con lui, ogni volta che viene in Italia, stiamo insieme: mangiamo a cena, giochiamo a Padel con Baiano, con Firicano. Diciamo che c'è una grande amicizia tra di noi, che è rimasta da quegli anni e quindi sono contento che Bati mi abbia apprezzato come persona".

Su Edmundo: "Lui ci tradì con il suo carnevale. Eravamo primi in classifica, Bati si fa male. Lo pregrammo di restare con noi e non andare in Brasile a festeggiare, ma lui partì lo stesso. Aveva il permesso sul contratto, è vero, ma noi non gliela perdonammo mai.".

Su Rui Costa: "Un giocatore elegante, un tuttocampista: aveva resistenza e classe. Fu un mio promotore per l'arrivo a Firenze perché mi vide all'Europeo, nella finale che vincemmo con il golden goal di Orlandini. Lasciò il segno con la Fiorentina e si levò grandi soddisfazioni con il Milan"

Infine su Vlahovic: "Madre Natura lo ha dotato di talento, ma la sua forza era di aver sempre la voglia di giocare. Quando non era convocato in prima squadra mi chiamava per giocare con la Primavera. Questo suo spirito ha fatto la differenza: questo è quello che voglio far capire ai miei ragazzi. Nel periodo in cui era con noi ha fatto bene, vinse la Coppa Italia trascinandoci. Coincidenza, in quel periodo la Fiorentina in prima squadra non girava e allora ecco che ha avuto la sua chance".

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