Lunga e interessante intervista rilasciata da Artur Boruc a Sport Week. Fiorentinanews.com vi propone le parti più interessanti dell’intervista, partendo da quel famoso segno della croce che si fece sotto la curva dei Rangers: “Sentii alzarsi alle mie spalle una specie di ruggito. Alla polizia ci vollero 10 minuti per riportare la calma. La polizia voleva processarmi, mi hanno convocato in Tribunale, ma non devo mica vergognarmi della mia fede. Il calcio non mi fa paura: è il mio lavoro. Ho lasciato il Celtic perché avevo bisogno di nuove sfide. Ho paura solo per la mia famiglia. Ho perso mio padre due anni fa e mia madre che ero appena ventenne, entrambi uccisi da un tumore. Ho paura delle malattie. Come mi definisco? Tranquillo, pazzo e orgoglioso. Voglio vincere sempre, anche in allenamento, e quando vedo che la squadra non è compatta mi arrabbio”.
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