Il contesto è più complicato che mai per il mondo del calcio. Lo stop di ogni competizione derivante dalla diffusione del virus Covid-19 complica il lavoro di addetti ai lavori e dirigenti. E tra questi rientra anche Bernardo Vitale Brovarone, intermediario di mercato, oltre che tifoso della Fiorentina. Con lui Fiorentinanews.com ha scelto di toccare vari temi del presente e futuro della Fiorentina. Ecco la prima parte del confronto con l'addetto ai lavori.


Siamo davanti ad un capitolo nuovo e tremendo per lo sport. Il calcio è destinato a non essere più lo stesso dopo questa pandemia e gli stravolgimenti seguenti…


"In questo momento è difficile immaginare il calcio. Faccio un sorriso compiaciuto; questo mondo stava andando a velocità supersonica, prendendo una piega sempre più marcia. Questa tragedia mi fa sperare che le persone possano comprendere come basti toccare un interruttore per chiudere un universo, e si facciano un esame di coscienza. Spero si possa riacquisire la misura di quelle che sono veramente le esigenze primarie. Il calcio deve aspettare. Non penserei alla possibilità di riprendere il campionato. I tempi si allungheranno, non si sta facendo niente per accorciarli visto il comportamento a livello globale.


Ora contano solo il silenzio, la preghiera ed il rispetto per ciò che accade a poche centinaia di chilometri da Firenze. La priorità oggi è la salute. Economicamente la situazione è delicata; in questo momento di emergenza totale ci sarà anche chi riuscirà a portare a termini ottimi affari. C’è però soprattutto chi è in difficoltà. Si fatica a fare calcoli calcistici, anche se è giusto ed inevitabile che avvenga. Mai nella vita ho visto il calcio solo come sport come in questo momento". 


Il primo anno di Rocco Commisso al timone della Fiorentina ha subito un brusco stop. Come giudica finora l’operato dell’italoamericano in viola?


"Resto convinto che Commisso all’inizio avesse un piano diverso nella mente e nel cuore per quanto riguarda il calcio. Credo che di società in Italia ne abbia trattate varie, ma non si sarebbe immaginato neppure nei sogni l’impatto vissuto a Firenze il giorno della presentazione. In quel momento è cambiato tutto dentro di lui. E’ nata una favola meravigliosa; Commisso è un uomo concreto, di parola. Vuole regalare alla Fiorentina un futuro radioso. Si è esposto in modo prepotente dopo la partita con la Juventus, prendendosi le sue responsabilità. Non so se riuscirà a portare avanti una guerra assieme a qualche ‘alleato’ a chi il potere lo domina, però trasmette grande fiducia. E’ uomo di grandi sentimenti ma scrupoloso e pignolo. La Fiorentina è in mano ad un presidente quasi da sogno.


Questo non significa che spenderà 300 milioni per un mercato, ha fatto capire chiaramente quali sono i suoi progetti. Non è il presidente del PSG che paga 20 milioni di stipendio ad un calciatore, nella sua ricchezza ha equilibrio. Ha creato un team societario in pochi mesi servendosi del suo uomo di fiducia Barone e scegliendo il ds Pradè, che in poco tempo ha cercato di creare una rosa presentabile. Se ha commesso un errore, è quello di non aver ascoltato Pradè in alcuni dettagli che avrebbero potuto cambiare molto già da subito…".


Di cosa si tratta?


"Mi riferisco al fatto di non confermare Montella e alla cessione di Federico Chiesa. La Fiorentina sarebbe stata tutta un’altra cosa tecnicamente. Credo che Commisso si sia anche pentito di questo, ma ciò che conta è che conosca quello che era stato il pensiero di Pradè. Il presidente viola farà i suoi ragionamenti e tirerà le somme. Credo che alla società viola manchi una figura forte a livello dirigenziale. Un elemento di grande esperienza calcistica e politica. Ci sarà poi da aggiustare qualcosa sullo scouting a livello internazionale e non, però oggi le basi sono molto buone e sono speranzoso. Credo che si potranno raggiungere risultati inaspettati. Mi piace moltissimo Joe Barone, spero che possa svolgere le mansioni più adeguate a lui nel prossimo futuro. E’ una manager ed una persona top".


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