Ospite a Radio Bruno, Marco Bucciantini ha parlato della Fiorentina vittoriosa in Coppa Italia e degli esterni:

"Questa squadra ha una grande identità e mentalità, ogni tanto sbaglia qualche partita, senza per fortuna che dipenda dalle caratteristiche della Fiorentina. Lazio e Torino giocano un calcio opposto per cui non dipende dall’avversario. E’ una squadra talmente convinta di se stessa che tutte le volte che va in campo fa quello che ha preparato e studiato. Ci sono squadre che sanno nascondere meglio la giornataccia ed altre meno, la Fiorentina gioca un calcio più rischioso. La semifinale di Coppa Italia con questa formula, eliminando Napoli e Atalanta in trasferta, in 10 in entrambe le occasioni, a me sembra un’impresa e quindi ci sto a disperdere una partita ogni tanto.

L'impatto di Ikoné e Gonzalez? E’ chiaro che con qualcuno ci ha lavorato per 40 giorni in ritiro, c’è chi gli ha dato molto ed è progredito e penso a Saponara e Sottil. Gonzalez è sempre in campo, a parte quando torna dall'Argentina, ed è il giocatore da cui mi aspetto un po' di protagonismo. E' molto bravo a lavorare tra centrocampo e trequarti, lo vorrei più decisivo negli ultimi metri. Ikoné l'abbiamo visto: ha dei numeri ma un po' di metodo lo deve imparare. Sono i giocatori della primavera viola, abbiamo del potenziale. Per me la Fiorentina voleva un mancino che giocasse a destra, l'allenatore indica delle caratteristiche e poi una società fa quello che può fare. Piatek-Cabral? Si è tentato di avere un intuito con il brasiliano, è cresciuto nel calcio europeo anche se di periferia. Non è solo un giocatore da stacco in area, rispetto a Piatek è più valido nella salita della squadra. Piatek era un vice Vlahovic troppo lussuoso ma un post un po' debole".


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