Tre anni fa. Sono passati esattamente tre anni dal passaggio della Fiorentina dalle mani dei fratelli Della Valle a quelle di Rocco Commisso.

Tutti ci ricordiamo esattamente quei giorni, il grande entusiasmo che aveva il proprietario della Mediacom e che riusciva a trasmettere perfettamente ai tifosi. Le cause esatte non le sa nessuno, tranne lui ovviamente e anche i suoi più stretti collaboratori, però è indubbio che Commisso in questo lasso di tempo sia cambiato. E questo è un primo dato di fatto.

Il secondo dato di fatto, che va in controtendenza rispetto al primo, è che la Fiorentina, intesa come squadra, ha saputo cambiare rotta nel corso dell'ultima stagione, ritornando in posizioni interessanti di classifica dopo diversi anni, conquistandosi la possibilità di partecipare ai preliminari di Conference League. Insomma c'è un profumo d'Europa nell'aria che potrebbe diventare più intenso ad agosto, quando i viola giocheranno i play off per l'accesso alla fase a gironi.

Ma quali prospettive però potrà avere la Fiorentina di Commisso in questo suo quarto anno che comincia ora? Alla fine, la domanda delle domande è probabilmente questa. C'è chi è preoccupato per il budget di mercato, c'è chi non vede salda la posizione di Italiano a dispetto del contratto in essere, c'è chi invece non ha accettato assolutamente il fatto che la dirigenza gigliata non abbia riscattato Torreira. Considerazioni legittime, ma che vengono dopo alla questione principale: c'è ancora la voglia di Commisso di continuare ad investire in questa squadra?

Di cessione per il momento non se ne parla. Avete potuto tutti vedere e sentire come il presidente abbia rispedito al mittente questa possibilità. A maggior ragione adesso che i lavori per il Viola Park sono a buon punto e si comincia a vedere che tipo di struttura verrà fuori. Ma di stadio di proprietà non se ne parla più ad esempio (altra differenza importante rispetto a tre anni fa). C'è una correlazione Fiorentina-nuovo Franchi che regge, ma, lo ribadiamo anche a beneficio dei più duri di comprendonio, il restyling dell'attuale stadio non è vincolante per le idee societarie. Tradotto in termini più semplici: se Commisso vuole, lo stadio se lo può fare da solo con l'unica condizione che non voglia terreni sconfinati come quelli richiesti dai primi Della Valle perché a Firenze e dintorni non ce ne sono.

Siamo convinti che questo possa essere un anno decisivo, per un verso o per un altro, per imboccare definitivamente la giusta strada o per tracciare una linea che porterà alla separazione. In tutto questo ci interessa una sola cosa: che la Fiorentina venga preservata e che chi ci lavorerà dentro e intorno, possa fare al meglio il suo mestiere.

Nel frattempo auguri di buon compleanno (da presidente) signor Commisso. E mentre si trova a spengere la candelina esprima un desiderio importante. Lo faccia per lei e lo faccia anche per noi.


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