Stadio contro stadio, muro contro muro. Non è solo un altro capitolo di scontro che si aggiunge alla storia dei rapporti tra Firenze e la Piana, quello che si è aperto. Perché neppure con l’inceneritore o l’aeroporto si erano raggiunti livelli di conflitto tanto parossistici: «Mi batterò contro con tutte le forze che ho», annuncia infuriato il sindaco di Firenze Dario Nardella, che è pure sindaco metropolitano. Una dichiarazione di guerra nei confronti del sindaco di Campi Emiliano Fossi. Che d’altra parte, di punto in bianco, approfittando delle difficoltà di Firenze, ha candidato trenta ettari del proprio territorio come si trattasse di un’asta urbanistica. Come sottoline La Repubblica, lo stadio è oggi l’emblema di un rapporto non risolto. Quello tra la Firenze egemonica e celebrata nel mondo e i Comuni considerati vassalli, che sembrò trovare una legittimazione nella scelta dell’inceneritore. Ora non c’è dubbio che il balletto dello stadio sia diventato tragicomico. Fu Matteo Renzi il primo a pensare di realizzare il nuovo stadio fuori da Campo di Marte, a Castello. Accanto all’autostrada, alla ferrovia e ora anche alla tramvia.


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