Lungi da chiunque voler dare lezioni tattiche ad un tecnico che in Serie A ha una tradizione lunga, dopo un passato da calciatore e tante altre esperienze su diverse panchine anche di Serie B. Un aspetto però non possiamo che sottolinearlo, con una certa esasperazione: sarà questa Fiorentina in particolare, saranno gli interpreti o chissà cos'altro. Fatto sta che la squadra di Pioli è una di quelle più sterili fin qui, non tanto come reti segnate ma sotto l'aspetto della pericolosità offensiva. Spesso le occasioni restano giocate fini a se stesse e comunque non all'interno di un trend di pericolosità per la porta avversaria. Eppure nel finale di gara di ieri sono arrivate ben due reti dentro l'area di rigore: su quella di Benassi, oltre all'ex granata, davanti a Consigli c'era anche Edimilson per colpire di testa, oltre ai vari Chiesa, Mirallas e Simeone. Sul 3-3 definitivo invece, il belga ha quasi tolto il pallone dai piedi del Cholito, servito al limite addirittura da Pezzella. Certo, la situazione era di quelle disperate da all-in autentico ma forse un qualcosa di un po' meno scriteriato lo si potrebbe predisporre anche per le normali fasi della partite. In parole povere, portare più calciatori in area magari sbilancia l'aspetto tattico ma, guarda un po', causa problemi, pericoli con incremento esponenziale. Non sarà un caso se le reti sono arrivate proprio quando la Fiorentina ha sciolto i propri freni tattici, attaccando l'area del Sassuolo con un quantitativo maggiore di uomini.


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