Catastrofisti all'attacco. Bracci di ferro come se piovessero, scontri a tutti i livelli, distanze incolmabili, decisioni prese unilateralmente. Così viene raffigurata la questione Chiesa da alcuni media e da alcuni tifosi in giro per città e web.

Tutto questo, ovviamente, cozza con la realtà che è ben diversa. E' vero, il tanto atteso incontro tra Federico Chiesa e Rocco Commisso, almeno nel momento in cui scriviamo, ancora non c'è stato e probabilmente toccherà ancora attendere diversi giorni prima che possa avvenire. Però nessuno ha mai sbattuto una porta, nessuno ha posto aut aut, nessuno, e qui ci rivolgiamo alla parte relativa al giocatore, è andato dalla Fiorentina per dire che l'anno prossimo giocherà altrove. E' impensabile, con tre anni di contratto ancora in essere coi viola, che Chiesa stia pensando di andare a scadenza. Che poi tra l'altro è anche un controsenso. Ma come, vuole andarsene e pone come alternativa il restare altri tre anni in una piazza da cui vuole smarcarsi?

Suvvia, siamo seri. Ci sono in gioco due soggetti, la nuova proprietà da una parte e il giocatore dall'altra. Insieme è possibile trovare una soluzione che soddisfi tutti, perché, lo ribadiamo, nessuno ha voglia di arrivare ad uno scontro che nuocerebbe ad entrambi.

Una notazione per finire. E' vero che Commisso prima parlava di 100% di possibilità di permanenza di Chiesa ed ora è sceso al 99%, ma mettetevi un attimo nei suoi panni: vi esporreste così tanto come ha fatto lui se aveste la certezza di andare incontro ad una figuraccia? Domanda retorica e risposta semplice da dare. Conclusione: Commisso è fiducioso sul fatto di poter chiudere positivamente questa vicenda. A noi non resta che seguirla essendo altrettanto fiduciosi, almeno fino a prova contraria. Anche in questo filone avremmo modo di tastare il polso a questa nuova proprietà.


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