Questo pomeriggio l'ex attaccante di Fiorentina e Milan Luciano Chirurgi, durante un collegamento con Radio Bruno, ha avuto modo di commentare la sfida di sabato del franchi tra viola e rossoneri, oltre che a dire la sua su alcuni singoli della squadra di Vincenzo Italiano. Queste le sue dichiarazioni:

"E' chiaro quanto io ami profondamente alla Fiorentina, ma è chiaro che quando passi da una società all'altra il passaggio è sempre traumatico e complicato. Anche perche in quel periodo non ero al 100% fisicamente: arrivai ad un Milan pieno di campioni, con Rivera appena diventato Pallone d'Oro, fu un bel salto per me. All'inizio ero impaurito, non sapevo se fossi realmente all'altezza della situazione poi però andò molto bene, e devo confermare che il Milan per me è stata una tappa importante per la mia ricostruzione”.

"Sono convinto che Nico Gonzalez sia un buon giocatore, l'unica cosa che deve capire è che nel calcio italiano bisogna avere un carattere diverso rispetto a quello a cui gli argentini sono abituati: sappiamo molto bene che anche in Argentina non scherzano dal punto di vista dei tackle ma, anche prima di lui, molti giocatori importanti, hanno avuto molte difficoltà in Serie A. Penso che lui, per un verso o per l'altro, d'ora in poi avrà le possibilità di tornare a fare cose straordinarie. Lui ha caratteristiche specifiche per fare la differenza in questa squadra, credo che abbia qualità notevoli che in pochi hanno. In questo momento è inespresso, anche nell'ultima partita non è stato molto convincente”.

"Saponara è un giocatore intelligentissimo che fa sempre bene la sua parte. Sottil secondo me è un giocatore che salta l'uomo, che punta, che cerca la porta. È un ragazzo interessante, perché credo che possa esprimere ancora tanto. Un giocatore del genere potrebbe giocare in qualunque squadra del nostro campionato. Ikoné probabilmente ci è stato presentato diversamente  da quelle che sono veramente le sue reali qualità tecniche. E' un giocatore bravo con il pallone tra i piedi, in velocità salta bene l'avversario, ma non ha attitudini di “uomo sfondatore”: un'ala deve essere molto più intraprendente di quello che ha fatto vedere lui finora.  A Verona ha fatto una bellissima cosa e Barak è stato bravo a concludere in rete. Lui deve cercare di essere più sè stesso, e questo lo porterà ad avere maggior sicurezza nei propri mezzi".

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