La Juventus viene eliminata dalla Champions League, ma Federico Chiesa finisce lo stesso sugli scudi. L'ex giocatore della Fiorentina da inizio dicembre in poi ha cominciato a segnare ed è arrivato già a quota 11 reti stagionali. Per lui che non è una prima punta, ma uno che parte da dietro, sono un bottino considerevole. Tre di questi tra l'altro siglati negli ottavi di finale di Champions League.

Insomma, inutile girarci intorno, sarà antipatico quanto volete, ma era sicuramente il miglior calciatore che la Fiorentina aveva a disposizione e adesso non c'è più. Come talento puro veniva dietro a Ribery, ma la sua giovane età, l'esplosività atletica lo ponevano davanti anche al francese. Come ben sappiamo, Commisso ha provato a tenerlo: ha cercato di fare con lui un discorso in prospettiva, ha provato anche ad offrirgli un contratto molto ricco (a più riprese, anche a poche ore dal passaggio alla Juventus), ma la risposta è sempre stata no. Aveva un problema di fondo con la Fiorentina e poi aveva già un accordo con la Juve da tempo: alla fine è lì che è andato.

La storia purtroppo si ripeterà anche con Nikola Milenkovic. Il difensore non rinnoverà con i viola e a fine stagione verrà ceduto per non essere perso a zero nel giugno 2022. L'approdo in Premier League sembra già apparecchiato, ma quel che più importa, per quanto ci riguarda, è che la Fiorentina perderà un altro ottimo elemento anche in prospettiva futura.

La gestione dei cosiddetti 'gioielli'. Anche in questo la società è chiamata a cambiare passo. C'è stato un periodo in cui qualcuno decideva di andarsene, ma molti restavano anche, perché la squadra c'era, i risultati pure e non mancava la vetrina europea come ciliegina sulla torta. In queste condizioni invece c'è il semplice rischio di diventare una società poco attrattiva e, nel caso, anche un supermarket per gli altri. La ricostruzione passa anche da questo punto.


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