Contro la Sampdoria, la sua prestazione è stata semplicemente da applausi. Tanto da chiedersi che cosa c’entrasse col resto dei suoi compagni di reparto. Senza offesa, ma quando Bonaventura gioca da ‘Jack’, i suoi colleghi possono solo che stare ad ammirarlo. Dopo un inizio di stagione un po’ nell’ombra, con più di qualche uscita sottotono, il numero 5 viola ha saputo ritrovarsi, suggellando la propria classe anche con un bel gol.

Anche quest’anno, la Fiorentina dipende in larga parte dalla sua transizione in mediana, risentita di una certa lentezza che ha caratterizzato diverse partite. La carta d’identità del marchigiano, infatti, parla chiaro: il prossimo agosto spegnerà 34 candeline e una squadra che vorrebbe tornare ai vertici non potrà più farne esclusivo affidamento.

Inoltre, non è irrilevante la sua situazione contrattuale, che lo lega per soli altri sette mesi a questa rosa. Dopo le sue (franche) esternazioni sulla cessione di Vlahovic, è girata voce che i discorsi sul suo rinnovo si fossero arrestati. La verità è che la società deve pensare all’avvenire, nonostante Bonaventura non percepisca chissà quale faraonico ingaggio. La domanda che vien da porsi allora è: questa formazione può privarsi di un incursore di simil natura?

Al momento, la risposta è fermamente negativa. Il gioco di Italiano ne risentirebbe in modo drastico e le alternative presenti non sfiorano nemmeno gli attributi dell’ex rossonero. Certo è che la sua posizione in mezzo al campo dev’essere ripensata. Di solito, quando un calciatore di fino supera una certa soglia d’età, viene arretrato per consegnargli più compiti di regia. E in una formazione dove il playmaker è stato represso, il suo spostamento non costituirebbe la più folle delle ipotesi.

Finché continuerà a regalare gol e assist, però, sarà difficile spostarlo davanti alla difesa. Ma viene anche da chiedersi quanto la sua conferma nel ruolo di trequartista non possa oscurare giocatori più adatti come Barak o lo stesso Ikoné. Per ora, non si può che auguragli di continuare a mettere in difficoltà le retroguardie avversarie, ma il momento di una scelta definitiva giungerà presto. Regalare 34 anni di qualità ad una possibile concorrente oppure sforzarsi di immaginare Bonaventura in un ruolo che sia più di fantasia e meno di avventura?


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