C’è chi ha criticato Montella, nonostante due partite, quelle della Fiorentina contro Napoli e Juventus, che hanno portato sì un solo punto in classifica, ma che potevano essere quattro, o almeno tre. E quello che di cattivo si è sentito nei confronti dell’allenatore viola, autore di un grande lavoro in questi mesi, dopo la prestazione col Genoa è stato spazzato via dopo la grande gara contro i bianconeri.

Difesa a tre, ogni mossa azzeccata, la conferma di Castrovilli che sa di benedizione. Se Sousa lanciò Chiesa, Montella ha lanciato Castrovilli. Il paragone con Antognoni sembra azzardato, ma questo ragazzo ha davvero una marcia in più. Visione di gioco, dribbling, personalità. Ed è già in odore di Nazionale: Mancini presente sugli spalti sabato scorso è rimasto letteralmente entusiasta.

Dicevamo di Montella. Uno che ha avuto la squadra al completo soltanto per due giorni e che è riuscito, contro Ronaldo e company, a fare la partita, a rischiare pochissimo, a strappare gli applausi del pubblico. Gioco e sudore, tanti cambi di campo (una novità rispetto alla prima esperienza fiorentina di Montella, con tanto, forse troppo palleggio), una duttilità tattica invidiabile e anche qualche bel calcione che non fa mai male. Ci si può dividere su Montella, oppure ci si poteva dividere. Questa estate Commisso avrebbe potuto anche fare una scelta diversa. Ma dal momento in cui Rocco ha deciso di andare avanti con l’Aeroplanino, non lo si può mettere in croce o discuterlo alla terza giornata. Non sarebbe giusto, ma nemmeno onesto per quanto visto in campo. In una stagione di ricostruzione, senza obiettivi dichiarati, con il solo desiderio (in parte già riuscito) di riavvicinare la gente allo stadio, alla squadra, al viola. Montella sembra l’allenatore perfetto per questo. Per gestire grandi giocatori (vedi Ribery) ma anche per lanciare giovani che molto presto faranno parlare di loro.

Adesso l’Atalanta e la Sampdoria. Occorre cominciare a vincere, ma con un calendario più agevole, dopo Bergamo, anche la classifica potrà essere vista con uno sguardo diverso. Anzi, facciamo così. Cominciamo a guardarla a dicembre, prima di Natale. Quando, speriamo, potremmo avere un giudizio completamente diverso. Se prima di gennaio i viola dovessero essere agganciati al treno europeo, allora anche il mercato potrebbe riservare sorprese. Tutti hanno voglia di vincere, ma per farlo occorre avere pazienza. Ma molta meno, rispetto a quella avuta con la gestione precedente.


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