Nel calcio è capitato spesso che squadre piccole, magari neopromosse o con l'obiettivo di non retrocedere, si recassero sui campi delle big offrendo prestazioni totalmente difensive. Asserragliate, nel tentativo di non prendere gol e magari sfruttare qualche ripartenza. Ecco, contro l'Atalanta la Fiorentina è sembrata proprio questo: una piccola squadra di bassa classifica. Quantomeno nell'atteggiamento, dato che per quasi tutti i novanta minuti la squadra di Montella è stata dietro la linea della palla. Sia chiaro, gli uomini di Gasperini non hanno creato chissà quali pericoli dalle parti di Dragowski, ma avevano costantemente il pallino del gioco in mano. Difatti, i gol della Fiorentina sono nati da un calcio da fermo e da una dormita di Palomino che si è fatto scippare il pallone da Chiesa. Viene da sé, soprattutto con l'entrata in campo di Gomez e Ilicic, che all'Atalanta è bastato accelerare ancora un po' per colpire. L'atteggiamento remissivo di Montella ancora una volta è stato trasmesso alla squadra, che lontano dal Franchi sembra un'altra. Come si può pensare di fare il salto di qualità se ci si mette sulla difensiva appena si incontra, fuori casa, una squadra un po' più ostica? Quella che i tifosi vogliono vedere è una Fiorentina che impone il suo gioco sempre, a faccia avanti anche sui campi più difficili, anche a costo di rischiare di non vincere. Anche perché, come si può ben vedere, alla fine non si vince lo stesso.


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