Il giornalista Alberto Polverosi ha parlato del caso Fiorentina-Gattuso nel suo editoriale sul Corriere dello Sport-Stadio: “Devono parlare, spiegare, chiarire. Se non lo fanno, perdono credibilità. Commisso e Gattuso, i grandi amici di Calabria, non possono tacere, non devono tacere. La gente a Firenze non si raccapezza e intanto la Fiorentina si copre di ridicolo. Battuto ogni record: l’allenatore se n’è andato prima di iniziare il proprio lavoro. Quell’allenatore che Commisso aveva voluto con tutto se stesso, lo stesso allenatore che in un primo momento aveva detto di no, poi di sì, infine di no. Ma Firenze si era distesa ai suoi piedi, vedeva in Gattuso una persona vera, con l’orgoglio che i fiorentini amano. Non aveva ancora parlato, non aveva ancora aperto bocca e i tifosi erano tutti dalla sua parte, convinti che avrebbe rappresentato una svolta attesa da troppi anni”.

Continua così Polverosi: “Il problema è che la Fiorentina non conosceva per niente l’uomo che si era messa in casa, ne ignorava la storia, il carattere, la personalità, di sicuro anche il suo calcio. Se prendi Zeman non puoi dirgli di giocare con la difesa a 3, perché lui è il 4-3-3. Se prendi Iachini, non puoi dirgli di giocare solo e soltanto in attacco, perché non è il suo calcio. Se prendi Gattuso, devi fare solo una cosa, consegnargli le chiavi del centro sportivo, della sede e dello stadio. Sennò, non lo prendere, vai a cercarne un altro. Questa storia è brutta e grave e non è solo calcistica. E’ una questione “politica” e Firenze (ma non solo Firenze) deve sapere la verità, se non vogliono coprirsi di ridicolo i protagonisti di questa triste vicenda devono parlare, non possono tacere. Ne va della loro credibilità. Stanno trattando il calcio come se fosse una cosa loro, la Fiorentina come se fosse un circolo privato, ma non è così. Il calcio è di tutti e la Fiorentina è della gente di Firenze e di chi ama il viola. Se restano zitti, se si nascondono, da ora in poi nessuno più è tenuto a credere a Commisso e a Gattuso”.


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