Con l'addio di Rino Gattuso la Fiorentina ha raggiunto il poco invidiabile record dei quattro allenatori cambiati in due anni (che se vogliamo sono cinque, dato che Iachini ha vissuto due esperienze diverse a Firenze): prima la conferma di Montella, poi Iachini, quindi Prandelli, poi Iachini 2.0 e ora Gattuso, con nessuno di essi la società viola ha trovato la soluzione ai suoi problemi. Scelte talvolta imposte dagli eventi (per contratti in vigore o per necessità di traghettatori), altre volte poco comprensibili (come la conferma di Iachini nell'estate 2020) fino a quella sull'ex tecnico del Napoli, "la prima vera scelta in libertà di Commisso", che ha incontrato difficoltà di genere ben diverso.

Senza stare a tornare nel merito della querelle tra le parti, resta il fatto che nella scelta dell'allenatore il presidente della Fiorentina fin qui è stato quantomeno... sfortunato, diciamo così. In alcuni casi un po' più sfortunato che in altri, come in questo dove la scelta di un conterraneo sembrava potergli dare la tranquillità necessaria per costruire finalmente una realtà migliore degli ultimi due anni. Invece ecco i dissidi, legati a Mendes ma anche ad una lunghezza d'onda non proprio in linea con quella dei suoi intoccabili dirigenti di fiducia, un qualcosa per altro di già disastrosamente visto di recente. Non è detto che poi l'orientamento su Italiano produca effetti negativi, anzi: di certo c'è da sperare che Commisso sia un po' più fortunato nella sua prossima scelta.


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