Da "i soldi non sono un problema" a "gli investimenti li abbiamo già fatti e non aspettatevi altro" il passo è veramente lungo. Nel giro di un anno il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ha cambiato il suo modo di comunicare in maniera radicale. Però è compito di tutti noi leggere bene le sue parole, capirle e capire anche laddove si dice la verità e dove si fa pretattica.

Da un certo punto di vista viene da dire che Commisso ha imparato velocemente la lezione. Quando è sbarcato a Firenze è arrivato pieno di entusiasmo e si è presentato in pratica come se fosse uno sceicco (di nuovo "i soldi non sono un problema"). E questo ha causato qualche grattacapo di troppo ai suoi dirigenti nelle trattative fatte con le altre società. Da qui le richieste assurde dell'Udinese per De Paul, tanto per fare un nome e un cognome e anche altro ancora. Allora meglio cambiare profilo per il bene di Pradè, di Barone e delle casse della società. In questo senso siamo nel regno della pretattica.

Però è anche realtà il fatto che tra l'estate scorsa e gennaio, di soldi, quelli veri, la Fiorentina ne ha messi tanti. Il problema semmai è stato che parte di quegli investimenti sono risultati sbagliati e, nonostante tutto, ancora la squadra è incompleta. Ciò non toglie che la società viola di acquisti potrà farne ancora in questo mercato. Ma non aspettiamoci magari che venga messo denaro liquido sul piatto in tutte le trattative. Non è un caso che per Torreira e Piatek (due obiettivi reali) si stia parlando di prestiti con diritto/obbligo di riscatto. Queste sono operazioni che non possono che essere fatte verso la parte finale del mercato. E sinceramente la strada da qui fino al 5 ottobre è ancora lunga.


💬 Commenti