Due anni deludenti ed una Fiorentina che navigava sui bassifondi della classifica non hanno certo aiutato ad instaurare fin da subito un ottimo rapporto col presidente Commisso. Le critiche ci sono state, e non poteva essere altrimenti, ma adesso la musica in casa viola è cambiata. E' cambiato lo spartito, e soprattutto il direttore d'orchestra, visto che mister Italiano ha senz'altro il merito di essere il volto di questa splendida rinascita. Adesso dunque è giusto fare i complimenti alla Fiorentina, per il lavoro svolto negli ultimi mesi, per le scelte portate avanti e per un mercato, quello di gennaio, finito già prima del fischio d'inizio.

Il fatidico quinto esterno era già praticamente impacchettato il 23 dicembre, con Italiano pronto a scartare il suo Ikoné sotto l'albero di Natale. Il tanto agognato vice Vlahovic invece era una questione alla quale nessuno degli addetti ai lavori (noi compresi) si era avvicinato. Tantissimi nomi, dal solito Borja Mayoral alle diverse piste estere, e invece Pradé e Burdisso hanno sorpreso tutti. Il giorno della Befana dalla Germania arriva Piatek, che tutto è al di fuori di carbone per questa Fiorentina. Una riserva di lusso alla quale spetteranno le briciole che il serbo lascerà alle sue spalle. Operazione intelligente però quella portata avanti sull'attaccante polacco. Arriva in prestito gratuito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni. Tradotto: se farà bene potrà avere futuro in riva all'Arno, altrimenti grazie e arrivederci. Nel frattempo il compito dell'ex Genoa sarà quello di mettere pressione a Vlahovic, aumentando senz'altro la competitività in quel ruolo. Inoltre Piatek risulterà senz'altro utile alla causa viola in quelle partite in cui servirà forzare le difese avversarie con un doppio centravanti.



E adesso? A ventiquattro giorni dalla chiusura del mercato è giusto non credere alle parole del diesse Pradé: "Il mercato in entrata è chiuso". Magari così sarà, e nessuno avrà da ridire, ma se spunta in nome di Isco in ottica Fiorentina ci si può credere? Qualche rapida considerazione a riguardo si può fare: la Fiorentina negli ultimi mesi ha riacquistato senz'altro appeal a livello europeo. Lo dimostra l'arrivo di Ikoné da una squadra campione di Francia che gioca la Champions League, lo certifica il cambio di rotta di Piatek che, promesso sposo del Genoa, ha optato per vestirsi di viola e giocarsi l'Europa. Lo spagnolo del Real Madrid andrà in scadenza a giugno e, verosimilmente si potrebbe parlare di un suo arrivo in Italia a giugno a parametro zero. Certo il mercato è imprevedibile: magari i blancos vogliono monetizzare dalla sua cessione e si accontenterebbero di una manciata di milioni, magari il faraonico ingaggio del calciatore può essere diviso 50 e 50 tra il Real Madrid e la Fiorentina...

I tifosi viola sognano, ed è giusto che sia così. Nel frattempo ancora complimenti alla società gigliata per il lavoro svolto, per un mercato di gennaio da 9 (Piatek) + 1 (Ikoné).

 


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