Ma perché la Juventus è stata sanzionata e gli altri 8 club indagati per il caso plusvalenze no? Ad analizzare la situazione è stata la Gazzetta dello Sport, che questa mattina ha spiegato il motivo della decisione della Procura della FIGC, in attesa delle motivazioni ufficiali:

"Il metodo degli scambi di mercato oggi è irrilevante perché semplicemente non c’è mai stato. Le plusvalenze venivano decise a tavolino, non si discuteva di doti in campo ma di numeri da mettere a bilancio. Contava solo ripianare la perdita" ha detto il procuratore Giuseppe Chiné.

Sul tavolo della contestazione c'è dunque la "mancanza di lealtà sportiva" da parte dei dirigenti nel mettere in piedi scambi che fossero totalmente privi di una valutazione tecnica delle prestazioni dei giocatori. Si è quindi andati oltre la violazione in sé (la plusvalenza fittizia) per evidenziare e poi condannare la mancata lealtà del club e dei suoi dirigenti.

Un’altra motivazione che ha contribuito all’inasprimento della pena (dai 9 punti richiesti ai 15 della sentenza) è l’oggettiva e comprovata gravità del vantaggio sia economico che sportivo ottenuto con le plusvalenze, con le quali poi ha acquistato e schierato in campo giocatori che non avrebbe potuto dunque schierare, falsando la competizione e finendo nella mancata lealtà, citata nell’articolo 4 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva.


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