Sulle pagine del Corriere Fiorentino di oggi c'è il commosso ricordo dell'ex dg della Fiorentina Pantaleo Corvino per il compianto tecnico Sinisa Mihajlovic, scomparso due giorni fa. L'attuale dirigente del Lecce, che da oggi sarà a Roma per l'ultimo saluto all'ex allenatore, racconta l'esperienza condivisa con lui in viola: "Avevo un rapporto molto forte con lui. Lo presi dopo Prandelli e non fu facile, lui pagò tutto questo. C’erano tante diffidenze nei suoi confronti, ma poi quella Fiorentina riuscì a fare un grande girone di ritorno facendo meno punti solo del Milan che vinse il campionato. Sapendo che a Firenze avrebbe rischiato restando, spinsi con lui perché accettasse. Sapevo che non gli avrebbero perdonato niente, però mi rispose che lui aveva preso un impegno con i Della Valle e che sarebbe andato all’Inter solo con il benestare della società.  Rimase testardamente su questa posizione. Allora parlai con la proprietà che scelse di tenerlo perché avevano capito il valore dell’uomo. Sinisa avrebbe potuto andarsene da vincitore ma rimase. Poi , come avevo previsto purtroppo, fui costretto a esonerarlo l’anno successivo. Per me questa rimane una ferita che non si rimarginerà mai: il mio unico esonero in 32 anni proprio con un uomo così eccezionale"

Corvino poi prosegue: "Lo spessore dell'uomo resta eccezionale. Quando dopo le cure rientrò in panchina con il Bologna, la prima trasferta era a Lecce. Lui venne a trovarmi e passammo dei bei momenti a cena insieme. Purtroppo avevo capito che lui stava lottando la sua ultima partita e che purtroppo non l’avrebbe vinta: l’animale, come lo chiamava, è stato più forte".


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