Niente moralismi, se c’è da aiutare il calcio a superare un momento di difficoltà non ci si deve scandalizzare. L’industria pallonara, in Italia, è fra le più importanti. Intorno agli stadi e ai calciatori super pagati girano decine di migliaia di normali posti di lavoro, dagli staff tecnici e medici, ai magazzinieri e agli steward.
Tuttavia la norma battezzata “salva calcio” contenuta nella manovra che il governo sta per varare, travalica l’intento di dare una mano ad un settore economico in crisi. L’ex laziale poi romanista presidente del consiglio Giorgia Meloni, si è trasformata in un Babbo Natale che toglie risorse ai poveri per fare un regalo ai ricchi senza neanche pretendere che si comportino bene.
Spalmare i debiti col Fisco nei prossimi cinque anni, con un interesse del 3 per cento (considerando anche l’inflazione galoppante), è una concessione più che generosa. Proprio per questo avrebbe dovuto essere legata a doppio filo a comportamenti virtuosi. Chi ha debiti E chiede una dilazione di pagamento, poi non può spendere e spandere incondizionatamente.
In pratica lo Stato presta alle società di calcio centinaia di milioni, ma queste possono continuare a mantenere un “tenore di vita” da nababbi e, al limite, scialacquare altre risorse. Chi non ha soldi per pagare le tasse avrebbe dovuto essere obbligato, quanto meno, ad impegnarsi a non fare spese extra rispetto alla gestione ordinaria. In pratica: niente acquisti di nuovi calciatori. Troppo facile, e irrispettoso nei confronti delle aziende davvero in difficoltà, fare mercato con l’Irpef risparmiata.
La Fiorentina, tra le 20 società di serie A, è stata la sola a dichiararsi contraria allo spalma debiti difeso a spada tratta dal senatore Lotito, presidente della Lazio (alla faccia del conflitto di interessi). Anche nel recente incontro con i giornalisti per gli auguri di fine anno, il direttore generale Barone ha ribadito che le tasse vanno pagate e negli Usa gli evasori vanno in galera. Da noi, purtroppo, gli evasori, che sono tanti, possono sempre godere di un occhio di riguardo: un condono, una pace fiscale, un ravvedimento, una maxi dilazione la si trova sempre.
Ma, come recita il detto popolare, meglio soli che mal accompagnati.
MEGLIO ITALIOTI CHE FIORENTIOTI LECCAGOBBISSO 💩🤮
Una cosa e’ certa, Commisso sarebbe felice venissero rispettate le regole del fair play, nessuno potrebbe piu’ contestare i suoi mancati investimenti sulla squadra, addirittura i sontuosi utili come l’ultimo bilancio UFFICIALE ha evidenziato.
Su questa cosa (ma solo su questa, gli do’ ragione. Siamo nel Paese delle banane dove i furbetti la fanno franca e chi paga le tasse un emerito fesso. Il calcio poi ne è l’esempio più eclatante, se il Paese è marcio il calcio lo è di più a partire alla testa per finire ad arbitri (e VAR, l’ultima invenzione per condizionare i risultati a piacimento di chi decide). E’ vero in America gli evasori vanno in galera, da noi li premiano con lo spalmadebiti come ebbe a subire Cecco mentre le altre (leggasi Lazio e Roma lo beffarono godendo di dilazioni del debito decennali). Saremo pure fieri di avere la ragione dalla nostra parte ma in un mondo marcio una pianta sana è destinata a morire anch’essa del marciume che ha intorno
L’Italia va male? La spiegazione la potete trovare nei commenti qua sotto. Italioti che ammirano i furbetti, popolino che chiede di adeguarsi ai metodi mafiosi. Insomma, niente di nuovo, tutta gente a cui io impedirei di esercitare il diritto di voto. Inferiori.
GOBBISSO PRIMA DI ROVINARE CALCISTICAMENTE UN CLUB INFORMATI CHE IN ITALIA ESISTONO 2 PESI E 2 MISURE…. ADEQUATI O INVESTI NEL CURLING… TUA REALE DIMENSIONE TECNICA E GESTIONALE SPORTIVA