Wilma dammi la clava, o la va o la spacca… Ricordate l’urlo di Fred Flintstone (il cartone animato) nei momenti topici? Bene, quella di oggi pomeriggio per la Fiorentina è una di quelle partite da “O la va o la spacca”.

La rincorsa alle posizioni europee in campionato appare difficile se non compromessa. Alcuni sostengono che ci sono ancora tante partite, che niente è scontato. Tuttavia l’andamento altalenante della Fiorentina in questa stagione, tra alti (pochi) e bassi (parecchi), lascia margini risicati all’ottimismo.

Difficile che dalla classifica possano arrivare soddisfazioni. Le coppe (Italia e Conference), invece, per la loro formula dove in una o due gare ti giochi il salto in avanti, permettono ancora al sogno di prevalere sulla razionalità. Speriamo che il concetto sia ben chiaro ai giocatori viola. Non mi appello al loro attaccamento alla maglia, inesistente ormai nel calcio di oggi (la vicenda Amrabat ne è l’ultima riprova), ma alla loro professionalità profumatamente retribuita. Giocano in casa, avranno la spinta del pubblico e un avversario sulla carta inferiore (in base a valore dei singoli, ingaggi e classifica dello scorso campionato). E’ vero, nel calcio i risultati non sono determinati sempre da questi parametri, ed è questo il suo fascino, ma spesso sì. Il “bonus sorpresa” con i granata, la Fiorentina se l’è giocato nella partita di dieci giorni fa al Franchi. Ora è il caso di tornare a far rispettare le gerarchie.

Se la partita dovrà essere da clava o fioretto, lo deciderà Italiano. Purtroppo difficilmente potrà essere da bazooka, perché i nostri due (Jovic e Cabral), al momento, sono bazooka a tappo. O la va o la spacca…

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