Il giornalista e storico radiocronista Rai, Riccardo Cucchi ha partecipato mercoledi sera a “Donne in contropiede”, serata dedicata al calcio femminile organizzata all’interno dell’Agosto culturale Sanvenanzese, evento promosso dal Comune di San Venanzo in provincia di Terni.


Fiorentinanews.com ha intervistato in esclusiva la storica voce del calcio italiano sulla Fiorentina, Rocco Commisso e tutte le novità di casa viola.


Signor Cucchi, qual'è la sua griglia personale della prossima Serie A?

La Juventus sarà la squadra da battere sicuramente, quest'anno avrà avversarie in grado di avversarie nel suo cammino. Sarri dovrà far metabolizzare ai suoi calciatori l'idea di calcio che propone e diffonde. Vedo un Inter attrezzata, finalmente c'è il Napoli di Ancelotti. E' stato sottovalutato l'ultimo colpo di mercato del Napoli, Lozano lo scopriremo e sarà una rivelazione del campionato. Sono curioso di vedere la Roma, Fonseca sta facendo un'opera di rinnovamento tattico e sarà interessante. Non sottovaluterei la campagna acquisti del Cagliari e neanche quella della Fiorentina. E' arrivato un grandissimo campione, sarà un piacere vederlo correre sui campi della serie A e mi riferisco a Ribery e credo che anche l'Atalanta si confermerà.


Che mercato ha fatto la Fiorentina? E come definisce l'arrivo di Ribery?

Ribery credo che si possa paragonare a De Rossi, per storia personale. Entrambi potevano scegliere di vivere allegramente ed in modo molto interessante, dal punto di vista economico, in Cina o negli Stati Uniti ma hanno scelto di ridursi l'ingaggio e di giocarsi le loro chance in due campionati impegnativi. Entrambi hanno dimostrato coraggio e vogliono mettersi in gioco non passando per pensionati. Ribery sarà importante per la Fiorentina e sarà bello per il nostro calcio ammirare le sue qualità. Non è più un ragazzino, ma non è detto che non possa dare un gran contributo.


Che si aspetta da Rocco Commisso?

Mi auguro che il nuovo Presidente della Fiorentina non commetta gli errori fatti in passato da Pallotta alla Roma, fa piacere che arrivino imprenditori da oltreoceano ed abbiamo bisogno di investimenti. L'impresa italiana, in questo momento, non può fornire grandi capitali al calcio italiano, giusto che ne arrivino di nuovi. E' importante che Commisso comprenda, cosa non fatta da Pallotta, che il calcio in Italia è passione.

Bisogna viverla in questo modo, non è solo un affare ed un business, si mettono in gioco i sentimenti delle persone. E per ora mi sembra partito bene.


Cosa può cambiare rispetto alla gestione Della Valle?

Della Valle era stanco. I fiorentini devono esser grati, è difficile rimanere in Serie A con i capitali che arrivano, con gli investimenti che si fanno e con la grande organizzazione che i grandi club mettono in campo. C'era stanchezza, ma era necessario questo cambiamento. La piazza di Firenze è molto complessa, i fiorentini sono passionali e critici, Commisso dovrà esser vicino ai suoi tifosi.


Lozano, Ribery, Lukaku, la Serie A può essere la casa dei top player?

Credo che qualcosa si stia movendo. Nei tempi quando ho avuto la fortuna di raccontare il calcio, c'erano i Maradona, Van Basten, Falcao. Non è più quel calcio. Non siamo più ai vertici nella gerarchia europea, siamo forse il quarto campionato europeo. Il fatto che siano arrivati giocatori come Cristiano Ronaldo o Ribery dimostra che c'è attenzione, arrivano anche giovani promesse però. Lozano è giovane, De Ligt è arrivato ed è stata la rivelazione dell'anno scorso. Il nostro campionato può cercare di esser competitivo con la Premier o con la Lega francese. I modelli fanno vincere, basti pensare a quello inglese.


Quali sono le principali indiziate per l'Europa?

Spero che la Juventus riesca a centrare il suo obiettivo, è un desiderio che i tifosi juventini cullano. Ma voglio vedere l'Inter, Il Napoli e l'Atalanta che stiamo trascurando tutti. E' il momento che l'Italia torni ad essere protagonista, noi non consideriamo importante l'Europa League e questo è il nostro limite culturale anche perchè per arrivare al piazzamento si fatica ed è un peccato sciupare quanto fatto giocando con formazioni non di primo livello.


Ha collaborato Diego Anselmi


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