Sarà stato per il distacco brusco e violento da un maestro e una guida come Stefano Pioli, nell'aprile 2019, sarà stato per un'ambizione che non viaggiava alla stessa velocità del suo club, fatto sta che da un anno abbondante German Pezzella non rappresenta più una certezza per la Fiorentina. Il punto di svolta (in negativo) coincide più o meno con la fine del 2019, un infortunio pesante allo zigomo e un rientro forse un po' affrettato. Tanto che il suo 2020 si aprì con una clamorosa ingenuità in Bologna-Fiorentina: un pallone regalato a Santander, che causò la punizione vincente di Orsolini allo scadere.

Da lì un percorso in salita, qualche gol anche determinante (con Spal e Brescia), ma nel complesso una costante sensazione di incertezza, che culmina ad esempio in occasioni come il pareggio di ieri di Belotti, con l'argentino sorpreso alle spalle (e poco prima aveva lisciato due palloni molto pericolosi in area...). Ma il Pezzella dell'ultimo anno è finito anche nel vortice del mercato: lo stesso Pradè ha svelato come il capitano viola abbia portato, tramite il suo agente, una proposta del Milan proprio nell'ultima ora del mercato estivo... Un comportamento quantomeno singolare per chi dovrebbe rappresentare i propri compagni, trascinare il gruppo, trasmettere leadership etc.

Se poi il rendimento è quello sotto gli occhi di tutti, qualche domanda forse è lecito farsela...


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