Il Drago, dopo esser stato gestito in modo inconcepibile dal suo arrivo nell’estate 2016, ha finalmente trovato la sua porta (naturalmente viola) e un importante rinnovo di contratto.


2023. Sta suonando bene questo numero a Bartlomiej Dragowski. Un numero che vuol dire tanto, che dopo le troppe incertezze sul suo futuro e i momenti di difficoltà, significa veramente una rinascita, una rinascita vera. Si perché il portiere polacco, arrivato alla Fiorentina nell’estate del 2016 con la nomea di predestinato dopo le 69 presenze fatte con lo Jagiellonia quando ancora non aveva vent’anni, non è stato certamente gestito nel migliore dei modi in questi anni.

La prima stagione, con allenatore Paulo Sousa, non è esaltante (complice anche un infortunio al ginocchio a Gennaio che gli impedisce di partire in prestito) e fa la riserva di Tatarusanu. Nel 2017/2018  tutti si aspettano un’esperienza lontano da Firenze per Bartlomiej e invece succede l’inspiegabile: Corvino prende addirittura in prestito un giovane rampante come Sportiello e Dragowski resta a fare il secondo tutta la stagione. Inconcepibile la scelta di puntare sull’ex Frosinone dopo il lungo corteggiamento (e i quasi 5 milioni pagati per il cartellino allo Jagiellonia) per portare in viola il polacco, che non viene ceduto nemmeno durante il mercato di Gennaio e fa un’altra annata in panchina. Certo, probabilmente sul campo non ha dimostrato a Pioli di meritare la maglia da titolare, ma restano delle scelte difficili da comprendere.

Nel mercato estivo della passata stagione, incredibilmente, succede ancora il solito film: Corvino punta su un altro giovane come Lafont (complice il mancato riscatto di Sportiello) e tiene ancora a Firenze il Drago. “Errare è umano ma perseverare, è diabolico” verrebbe da dire. Il francese fa il titolare ma stavolta (finalmente) nel mercato di riparazione, il polacco va in prestito ad Empoli dove gioca un girone di ritorno strepitoso mettendosi in mostra tra un miracolo e l'altro. Gli azzurri retrocedono, come ben sappiamo, ma le prestazioni, su tutte quelle straordinarie contro l’Atalanta, contro l’Inter nel finale thrilling ma anche contro la Fiorentina, del classe 1997, gli sono valse non solo il posto da titolare per la nuova viola di Commisso, ma appunto il rinnovo fino al 2023 annunciato ufficialmente oggi in conferenza. “Finalmente è arrivato il mio momento” ha detto il portierone accanto ad Antognoni…E allora sfruttalo bene, Drago. (GIACOMO TRAMBUSTI)

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