Sempre nel corso della sua intervista a Radio Bruno Toscana, Bryan Dabo ha toccato anche altri argomenti: "Il VAR ha portato giustizia nel calcio, aiuta a vedere episodi molto veloci che in diretta non si possono valutare correttamente. Musica? Suono quattro o cinque strumenti, chissà che non possa essere il mio futuro dopo il calcio. Nello spogliatoio però non tocca a me gestire la "console", a quello ci pensa la banda spagnola. Per fortuna ho i miei auricolari, con i quali posso ascoltare generi che piacciono a me ma non agli altri come ad esempio il jazz. Come mi preparo alla partita? I giorni precedenti sto con la mia famiglia e i miei figli. La mia preparazione è seria ma non troppo, perché se metti eccessiva pressione poi ne risenti negativamente. Poi ovviamente quando scendiamo in campo per il riscaldamento non si scherza più, e sia chi parte titolare sia chi sta in panchina è concentrato al massimo. Lafont? E' un ragazzo originario del Burkina Faso come me, e come me è nazionalizzato francese. Siamo quasi come fratelli, e questa è una cosa che non si trova ovunque. Errori con i piedi? Alban ha tanta qualità, per cui sono sempre ottimista nei suoi confronti. Penso che possa diventare in futuro uno dei migliori portieri del mondo, e prima diminuisce questi errori prima ci riuscirà. Comunque Lafont è un ragazzo che ascolta i consigli di tutti, e con questa mentalità arriverà sicuramente a livelli altissimi. Firenze? Mi piace tutto di questa città. E' la prima volta nella mia carriera che quando vado in giro la gente mi tratta come un amico, dai ristoranti ai centri commerciali. Firenze ormai è al livello di Marsiglia per me, come se fosse la mia città originaria. Classifica? Possiamo giocarcela con le squadre sopra di noi. Abbiamo lasciato troppi punti per strada, come a Frosinone o col Parma in casa, per cui possiamo fare molto meglio e competere con tutti. Il gruppo è giovane, sereno e affiatato con l'allenatore per cui il salto di qualità è assolutamente possibile".


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