"Resti la nostra bandiera, per sempre. La storia non si cancella. Adesso nessun altro alibi, nessun'altra scusa". Musica e parole dell’ATF, del cuore del tifo della Fiorentina. Ecco che, dopo la separazione da Antognoni, dopo l’estate di Gattuso, dopo due stagioni tecnicamente parlando semplicemente da dimenticare, quella che è appena cominciata sarà evidentemente l’annata decisiva della gestione Commisso. Lo dicono i tifosi, lo dice la stampa, lo dice il buonsenso.


Via Antognoni, Dainelli, Donadel, Buso, e sicuramente dimentichiamo altri. Persone positive, viola, competenti. Ma, appunto, come fa capire il comunicato queste sono scelte legittime. Discutibili ma legittime. La società è di Commisso, decide lui a chi affidare compiti, ha lui il polso della situazione. Con i tifosi che torneranno negli stadi, con il Franchi che tornerà a riempirsi, sarà più facile constatare direttamente l’umore dei tifosi. Quello da social è spesso esagerato, freddo, fastidioso.


Italiano nel frattempo ci è piaciuto e ci sta piacendo. Ha voglia, idee, anche la giusta ‘cazzimma’ se ci passate il termine. Ma non dimentichiamoci che ha allenato soltanto un anno in Serie A e che, a 43 anni, non si è mai confrontato con piazze come quella Fiorentina. Ha un grande vantaggio: arriva dopo due stagioni disarmanti. Difficilmente potrà fare peggio, ma andrà aiutato. E soltanto una società seria, organizzata, cresciuta potrà riuscirci.


Chi scrive confida che dagli errori le persone intelligenti imparano. Di errori ne sono stati fatti evidentemente tanti in questi due anni, ma persone intelligenti lo sono. Che sia davvero una nuova era. Adesso che si è potuto decidere finalmente tutto da capo, in completa autonomia: allenatore, squadra, dirigenza. Prendendosi dei rischi (come quello di Antognoni, con il corollario di dichiarazioni che non fanno bene a nessuno) che forse in questo momento non servivano.  


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