L’ex capitano e dirigente della Fiorentina Dario Dainelli ha concesso una lunga intervista a La Nazione, nella quale si è soffermato su diversi temi.

A cominciare dal divorzio con la società di Rocco Commisso: “Quando la società mi ha offerto di fare l’allenatore del settore giovanile ho riflettuto un po’ e ho deciso di prendere una pausa per dedicarmi completamente alla cantina. Mia moglie era d’accordo. Quindi ho seguito questa strada. Se mi manca il calcio? Fino a oggi ho dedicato la vita al pallone. Ora mi dedico anima e corpo a questa avventura. Ma non escludo di tornare sul campo, magari ad allenare. Di sicuro temevo l’idea di non fare più movimento tutti i giorni. Ma avendo una azienda agricola il lavoro fisico certo non manca. E a me piace".

Dainelli ha poi rivelato qualche dettaglio in più: “Sto dietro a questo progetto dal 2008, quando comprai la casa qui a Cerreto. Davanti c’erano i vigneti. Avevo iniziato ad appassionarmi al vino durante le degustazioni che organizzavamo nel ristorante che avevo a Peccioli. Alla fine la scelta di produrre è venuta di conseguenza. Presenteremo i nostri vini a marzo. Sono emozionato, lo ammetto. Se ripenso a quando il traguardo era lontanissimo e io già immaginavo etichette e descrizioni. Ero ancora un calciatore, ma anche in ritiro passavo il tempo immaginando le bottiglie che un giorno sarebbero uscite dalla Cantina Dainelli".


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