Aleggiano nuove ombre sulla Juventus sul caso plusvalenze e tra i nomi coinvolti, che sono stati sentiti dalla Procura di Torino, c'è anche quello dell'ex bianconero e attualmente centrocampista della Fiorentina Rolando Mandragora. Il sospetto, come riporta Repubblica e citato da Fanpage.it, è che dietro ad alcune operazioni ci sia l'utilizzo di altri club, ovvero Udinese e Atalanta come una sorta di "banche". Proprio per questo la procura ipotizza l'esistenza di altre scritture private, e anche di una cosiddetta "carta Mandragora".

Ci sarebbero dunque ulteriori "side letter" che potrebbero essere state sottoscritte dalla Juventus, a corredo dei cosiddetti "impegni morali" a cui fece riferimento l'ex ds Paratici. Nel caso di Mandragora, il calciatore dopo due anni alla Juve nel luglio 2018 venne acquistato per 20 milioni dall'Udinese, generando una plusvalenza di 13.7 milioni.

Il 3 ottobre 2020 la Vecchia Signora ricomprò Mandragora dai friulani, con un'operazione da 10 milioni più 6 di bonus lasciandolo in prestito a Udine. Per farlo la Juve sfruttò un'opzione di riacquisto, la "recompra", anche se la procura sospetta che si trattasse in realtà un obbligo di riacquisto mascherato da parte della Juventus: avrebbe dovuto riacquistarlo a 26 milioni, e quindi non sarebbe stato del tutto onorato.

 

 


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