L’approccio di Commisso e co. ha stupito tutti, e anche Christian Dalle Mura è rimasto colpito dall’atteggiamento della proprietà americana. Il classe 2002 nel corso dell’intervista esclusiva a Fiorentinanews.com ha sottolineato vari aspetti interessanti della nuova gestione viola, per poi parlare anche del proprio amore per la maglia della Fiorentina in una terra da sempre ostica…

Come giudichi finora l’impatto della nuova dirigenza americana e l’operato di Commisso e Joe Barone?

L’approccio della nuova proprietà è stato perfetto. La Fiorentina non veniva da un momento felice e il posizionamento in campionato dello scorso anno ha creato un po’ di malumore tra i tifosi. Commisso ha iniziato molto bene portando entusiasmo alla città, promettendo cose che si stanno concretizzando, come il nuovo Centro Sportivo che sarà realizzato. Il fatto che il presidente Commisso e Joe Barone siano spesso presenti ai nostri allenamenti, facciano due chiacchiere con noi e ci diano consigli non è un qualcosa che accade spesso nel calcio. L’aspetto che ci tengo a sottolineare maggiormente è che la nuova dirigenza abbia scelto di credere e puntare fortemente sui valori umani, non concentrandosi solo sugli aspetti economici. La Fiorentina ora ha iniziato a ingranare in campionato e si vede il lavoro fatto: i risultati stanno arrivando.

Da viareggino doc, una provocazione: la presenza di tifosi juventini è folta nella tua terra d’origine. Da ragazzo col viola nel cuore, ti capita di scherzare su questo aspetto con gli amici bianconeri e come vivi questa ‘particolare’ situazione?

Io ho tifato Fiorentina fin dalla nascita, anche perché mio padre è tifoso del Torino e mi ha dato una mano in questo. Di recente mi è capitato di portare il mio migliore amico, juventino sfegatato, a vedere Fiorentina-Juventus al Franchi come regalo per il suo diciottesimo compleanno. Speravo più che mai che la Fiorentina vincesse per tornare a casa vittorioso…Ormai vivo questa situazione continuamente, ho tanti amici milanisti, interisti. Penso che però ormai non ci sia più così tanta rivalità, sono divisioni che stimolano la tifoseria, ma che non si vada oltre.

E da tifoso viola fin da sempre com’è giocare a calcio con la maglia della Fiorentina?

E’ veramente un grande orgoglio per me, tutt’altro che banale. Io conosco ragazzi di Napoli, Venezia, e per loro giocare a Firenze è senza dubbio un grande orgoglio ma penso che per me sia un’altra cosa, una sensazione incredibile giocare con la maglia della squadra per cui tifi.

Che differenze puoi evidenziare tra la squadra di club e la Nazionale, sotto ogni punto di vista, dagli allenamenti alle partite, fino alle strutture?

Dal punto di vista tecnico, ho avvertito grande differenza lo scorso anno quando militavo negli Under 17 della Fiorentina tra le partite di campionato e quelle internazionali. Il livello di intensità in Nazionale era impressionante, molto più alto rispetto a quello del campionato. Il passaggio in Primavera mi ha fatto crescere moltissimo anche sotto questo punto di vista, perché le partite non finiscono mai fino al fischio finale. Per quanto riguarda le strutture, in Nazionale possiamo allenarci nel top assoluto per quanto concerne i campi, alloggiare in alberghi pazzeschi, ma anche a Firenze si sta crescendo molto in tal senso. Infatti il centro sportivo che sarà costruito diverrà il secondo più grande d’Italia.

 

HA COLLABORATO DARIO BALDI

 


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