Questo pomeriggio l'allenatore del Parma Roberto D'Aversa ha partecipato alla conferenza stampa della vigilia. Domani i crociati ospiteranno alle 15 l'Atalanta di Gasperini in piena lotta Champions League. Gli emiliani, per la prima volta quest'anno, giocheranno da retrocessi, motivo per cui il tecnico ducale potrebbe proporre qualche cambio.

Queste le sue parole: "Devo dire che probabilmente professionalmente parlando una delle serate più belle è stata La Spezia, quella più brutta è stata lunedì. Detto ciò, io credo che i tifosi nostri ci sta possano attaccare, perché la delusione è enorme. Posso dire che di stadi ne ho girate tante, ho figli nati a Taormina, Pescara e Trieste e devo dire che il senso di civiltà che ho trovato a Parma difficilmente l'ho trovato da altre parti, ed è positivo. Da quest'anno si evince che senza tifosi in casa siamo stati pessimi, la loro presenza è stata fondamentale, e lo hanno dimostrato dalla D. Non dimentico la finale di Firenze, oppure il derby a Reggio, i tifosi sono sempre stati encomiabili e il mio dispiacere è per loro perché so quanto ci tengono. A volte ci hanno fatto sentire la loro vicinanza chiedendo di onorare la maglia, da altre parti avrebbero avuto altri comportamenti. Mi sento di dire che mi auguro che il Parma, per la storia e per i numeri dalla D, si ritrovi a tifare la squadra nel campionato che merita, in A".

E ancora: "Quello che abbiamo passato quest'anno noi ad una squadra di calcio capita in 6-7 anni. Abbiamo vissuto un mese-un mese e mezzo dove in diverse partite eravamo in vantaggio di due gol e ci hanno recuperato, a Cagliari vincevamo al 91esimo e si è perso, con la Fiorentina ci siamo fatti recuperare nel recupero, normale che post gara fossi deluso. Poi alcune partite, in cui meritavi un risultato diverso e il risultato finale veniva vissuto come una sconfitta come minimo ti porta delusione a fine gara. Ma come c'è la delusione da parte mia, c'è anche dai ragazzi, non mi sento di dividermi da loro. Quando si vince si fa la gara a prendersi i meriti, quando le cose vanno male si dice che la sconfitta è orfana e non ha padre. Io credo che in questo momento dobbiamo sentirci tutti responsabili".


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