"Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano", lo cantava Antonello Venditti in Amici Mai ed era il 1991. Questa citazione potrebbe ben riassumere la situazione Stadio nuovo per la Fiorentina.

E' dalla presentazione del primo progetto della famosa "Cittadella Viola", nel 2008, che il tema stadio torna puntualmente al centro delle vicende politiche e sportive di Firenze. L'arrivo nel capoluogo toscano di Rocco Commisso, poi, ha rimesso lo stadio al centro delle agende di tutti gli addetti ai lavori. Cosa succederà a Firenze? Restyling del Franchi? Stadio nuovo? In città o fuori? Sicuramente, non nell'Area Mercafir.

Le domande a cui rispondere sono tante e per tale motivo, Fiorentinanews.com, ha contattato in esclusiva l'Onorevole del Partito Democratico, Rosa Maria Di Giorgi impegnata in prima linea sul tema e promotrice di una legge che tra poco arriverà alla Camera proprio sulla ristrutturazione degli impianti sportivi storici.

Onorevole Di Giorgi, un mese fa aveva parlato di una proposta di legge che aveva come oggetto la ristrutturazione degli impianti comunali. A che punto è?
"Sì tale proposta l'abbiamo già presentata e la stanno definendo negli Uffici della Camera dei Deputati. Questa tratta sul come intervenire sugli stadi che sono stati dichiarati monumenti nazionali e quindi dove c'è di mezzo la questione legata al valore artistico e culturale degli stessi".

A Firenze noi viviamo in una querelle interminabile, anche ieri il presidente Commisso ha parlato di come le società abbiano il bisogno di avere stati di proprietà e di come l'opzione Mercafir sarebbe stata troppo costosa e con tempi lunghi. Cosa ne pensa di ciò che ha detto e fatto Rocco Commisso e quale secondo lei è la strada da seguire?
"Io credo che una squadra di calcio, di questi tempi, per riuscire a far quadrare i bilanci debba avere uno stadio di proprietà che consenta attività di natura commerciale che, di fatto, sostengono l'attività sportiva. Da questo punto di vista comprendo ciò che dice il Presidente della Fiorentina Rocco Commisso e, vista anche la sua storia e la sua cultura imprenditoriale, capisco che l'idea di costruire alla Mercafir, un luogo che prevede investimenti importanti e che ha tempi abbastanza lunghi, possa non essere nel suo DNA.

Questo può risultare incomprensibile anche perchè i tempi per la Mercafir sarebbero lunghi e, poi, ho visto che non ha partecipato alla gara perché non ritiene che quella sia una soluzione fattibile per i tempi che lui ha in testa e che lo hanno spinto ad acquistare la Fiorentina.

Ho visto che in giro ci sono state proposte nell'Area Metropolitana, in particolare quella del Sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, che ha proposto un terreno nel proprio territorio. Certamente la soluzione di una ristrutturazione del Franchi che appare più rapida e praticabile".



Perchè il restyling può essere più rapido? E quali sono gli aspetti da considerare?
"Innanzitutto c'è da salvaguardare l'aspetto culturale, per noi che siamo fiorentini e che siamo abituati a proteggere il nostro patrimonio culturale, è evidente che anche per il Franchi valga la stessa cosa. Si tratta quindi di discutere e di definire, insieme al Sovrintendente e al Ministero dei Beni Culturali, quali siano i limiti rispetto alla tutela che deve esserci e quali siano gli elementi che non sono così centrali e significativi per il mantenimento della definizione di bene culturale per il Franchi.

Quindi si tratta di capire se le curve, oggetto del contendere, siano fondamentali per il progetto Franchi oppure se sulle curve si possa intervenire ovviamente mantenendo la parte di maggior valore artistico ovvero le scale elicoidali e la Tribuna che da sempre consideriamo importanti da un punto di vista culturale ed artistico.

Il Franchi è già stato ristrutturato, ovviamente mantenendo le curve, per i Mondiali del 1990 e degli interventi sono già stati fatti. Questi si possono anche definire peggiorativi per l'aspetto dello stadio (ride ndr) però sono stati fatti. Ora bisogna capire se si possono contemperare le esigenze della tutela con l'esigenza del mantenimento della funzione di Stadio ovvero di luogo ove si giocano partite di calcio".

Stadio Franchi Fiorentina

Cosa succederebbe con una Fiorentina lontana dal Franchi? Cosa La preoccupa di più?
"Se mi immagino un futuro con la Fiorentina non più al Franchi, io mi immagino una struttura pesantissima per il Comune da mantenere. Io mi immagino un luogo che poco alla volta si andrà a degradare con tutto un quartiere che è nato intorno alla funzione calcio e sport, perché Campo di Marte ricordiamocelo è una cittadella dello Sport. Io mi immagino questo luogo degradato che poco alla volta si abbandona, il tutto per andare a consumare nuovo terreno per costruire un nuovo impianto.

C'è una soluzione che consiglia alle parti e, inoltre, la sua Legge come può giovare al caso?
"Mettersi tutti insieme e provare a mantenere la funzione dello Stadio, cercando di intervenire il meno possibile e mantenendo il massimo dell'aspetto del vecchio Franchi per quanto riguarda la parte artisticamente rilevante e, inoltre, salvaguardando un'urbanistica che salvi l'ambiente. Lì dentro, quindi, si manterrebbe una attività storica che c'è sempre stata; lo Stadio è nato perché ci si giocassero le partite e sappiamo che in queste condizioni non ci si può più giocare, per questo serve trovare un punto di incontro.

Questo può essere una Legge che dice che nella valutazione della tutela del bene culturale che fa il Sovrintendente si debba tenere conto delle opportunità future e del mantenimento della funzione. Se questa tutela integrale non consente più il mantenimento della funzione e quindi non si potrebbe evitare il degrado, rispetto a questo, c'è una legge che garantisce un Sovrintendete che considera questo aspetto della funzione".

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