Le elezioni amministrative sono sempre più vicine. E noi di Fiorentinanews.com continuiamo il nostro "Speciale Stadio" nel quale chiediamo, a tutti i Candidati a Sindaco una domanda chiara e precisa sul futuro legato a quest'opera e alla Fiorentina. Oggi è il momento di Saverio Di Giulio, Candidato a Sindaco per Casapound Italia al Comune di Firenze.

Siamo in trepidante attesa. Il Comune di Firenze sta aspettando ACF Fiorentina per capire quali saranno i prossimi appuntamenti sulla vicenda Stadio. Lo stesso stadio per cui la stessa Politica, nel 2008, era d’accordo nel fare secondo il progetto lanciato dalla famiglia Della Valle. Il Comune assume una posizione chiara, anzi chiarissima. Ma ad oggi, non c’è niente. Anzi c’è un Franchi che sta peggiorando ogni giorno di più.

Ecco, arrivando alla campagna elettorale che sta affrontando, il suo competitor Dario Nardella, nella presentazione del programma amministrativo dei prossimo cinque anni, non ha neanche citato lo stadio. Rassegnazione comunale o colpa della Fiorentina? Non si farà? Perché non lo ha citato. Quindi, Lei cosa ritiene che poteva essere fatto in più? Quale posizione ha sul progetto su cui il Comune sta aspettando Fiorentina? Una volta Sindaco, continuerebbe con questo? Cosa cambierebbe?

"La vicenda del nuovo stadio è stata gestita fin dall’inizio con pressapochismo e scarsa chiarezza di intenti da entrambe le parti – amministrazione comunale e società Fiorentina – che lascia a dir poco interdetti. Il fatto che in origine si sia discusso di edificare lo stadio e molto altro di contorno su di un terreno di un privato senza nemmeno coinvolgerlo nel progetto, ci dimostra come, anche in questo caso, ci sia stato un imbarazzante dilettantismo".

Ed ha aggiunto: "Oltre a questo ad oggi non si può non mettere sul piatto della bilancia il tema della scarsa affidabilità dell'attuale proprietà della Fiorentina: in tanti anni difficilmente sono state rispettate le promesse fatte dalla proprietà, troppe volte è mancata la serietà e puntualmente si è palesata una scarsa attenzione al progetto sportivo rispetto alle logiche speculative, tanto che in quasi venti anni di gestione Della Valle, la Fiorentina non ha portato a casa un solo trofeo. In questo contesto, dopo anche gli accadimenti degli ultimi giorni, per parlare di stadio nuovo dovremmo innanzitutto chiarire che non è ipotizzabile la realizzazione di un progetto in cui il calcio sembra essere un elemento quasi marginale nell’ambito di un intervento urbanistico che evidentemente mira alla speculazione attraverso la realizzazione di appartamenti, uffici, negozi, strutture ricettive e via dicendo. Non dobbiamo poi dimenticarci la già precaria situazione di una zona periferica, quella di Novoli, già messa a dura prova da una forte concentrazione abitativa, un traffico insostenibile, progetti infrastrutturali fortemente impattanti attualmente in progettazione ma non ancora ben definiti e da grossi problemi di criminalità e degrado. Troppe incognite su questo progetto al momento, anche perché sulla base di quanto filtra dalle segrete stanze di Palazzo Vecchio, quello dello stadio nuovo più che un qualcosa di concreto sembra più una sorta di libro dei sogni pronto ad essere usato ad uso e consumo dell'amministrazione senza che peraltro gli attori protagonisti, ovvero i tifosi che frequentano lo stadio tutte le domeniche, siano stati sufficientemente coinvolti e senza che sia stato presentato un piano concreto per il destino del Franchi e dell’area di Campo di Marte".

Ed ha concluso: "Personalmente, come molti a Firenze sanno, ho passato i migliori anni della mia gioventù in Curva Fiesole e in lunghissime trasferte al seguito della maglia viola e come tutti coloro che hanno questo vissuto sono molto legato al Comunale di Firenze, perla di architettura razionalista e simbolo di fiorentinità. C'è infatti un elemento di cui non si può non tener conto in queste situazioni: quello della passione, cambiare stadio infatti non significa semplicemente spostarsi da un impianto ad un altro per vedere la stessa partita, significa lasciare una casa nella quale si è cresciuti vivendo emozioni forti, senso di appartenenza, valori e amicizie vere. Ciò che farei da Sindaco, dunque, è riavvolgere il nastro, iniziare un processo partecipativo con le associazioni dei tifosi, al centro del quale porre la volontà dei sostenitori della Fiorentina e se necessario indire un referendum tra tutti i cittadini, un referendum con due progetti: uno di ammodernamento dell'attuale impianto e uno di realizzazione di uno stadio nuovo.

Le basi imprescindibili sulle quali iniziare il dibattito per quanto mi riguarda dovrebbero essere le seguenti: uno stadio nuovo di proprietà comunque comunale, questo al fine di scongiurare un pericoloso strapotere sul tifoso e la città da parte del privato proprietario, comprendente l’impianto sportivo e le strutture necessarie contigue, ad iniziare dai parcheggi, escludendo categoricamente tutto ciò che non è correlato funzionalmente allo sport e che possa generare una speculazione inutile e dannosa all'unico sviluppo che ci interessa: quello della Fiorentina e della città. Alternativamente un progetto di ristrutturazione dello Stadio Franchi, cosa possibile, difatti alle obiezioni di chi dice che l’attuale impianto di Campo di Marte è “intoccabile”, in quanto monumento nazionale, si deve far notare che lo è solo in alcune sue componenti (ad esempio le scale elicoidali in cemento armato) ma nulla vieta di intervenire in molte parti della struttura. Del resto i lavori di ristrutturazione per i mondiali del 1990 dimostrano che sono possibili mutamenti strutturali anche radicali, come ad esempio ciò che tutti auspicano da tempo: la copertura di tutti i settori, realizzabile senza impatto diretto sulle strutture originarie e nel rispetto dei vincoli architettonici posti a suo tempo della Soprintendenza. Soluzione quest'ultima che, volendo dare la mia opinione da tifoso, ritengo ad oggi essere quella più di buon senso dato che da parte di chi possiede la Fiorentina non vi sono sufficienti garanzie di voler veramente portare avanti il progetto sportivo al di là delle logiche di profitto. Che sia Firenze a decidere".


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