Il capolavoro neoralista di Vittorio De Sica non dovrà più temere le ingiurie del tempo (è del 1946). Grazie alla collaborazione tra il figlio del regista, Manuel De Sica, e la Tod’s di Diego e Andrea Della Valle, Sciuscià è stato restaurato in digitale e verrà presentato in anteprima giovedì al Cinema Barberini di Roma, nell’ambito del Festival del Film di Roma.
“Era stato restaurato una prima volta nel 1993 – spiega Manuel De Sica all’Adnkronos – in analogico, ovvero da celluloide a celluloide. Adesso, dopo 18 anni, ci si è resi conto che il restauro analogico non dura nel tempo e si è pensato di restaurarlo in digitale”. Poi aggiunge: “Grazie ad una copia a bassissimo costrasto positiva, che mi regalò lo storico stampatore del cinema in bilanco e nero del Dopoguerra, Vincenzo Verzini ho potuto realizzare questo restauro ottimale. Chiaramente nei limiti di un film girato in condizioni estreme, con mezzi di fortuna. Mi sembra che il risultato sia più che buono e persino il sonoro, che aveva enormi problemi, è stato reso il più pulito possibile”.
Fondamentale il sostegno di Diego Della Valle: “Credo che stia facendo una cosa bellissima e di straordinaria importanza – prosegue il figlio di Vittorio De Sica – per il patrimonio culturale italiano. Dopo il restauro del Colosseo e il contributo alla Scala ora con Sciuscià apre la strada ad un intervento sul cinema. Spero che altri imprenditori seguano il suo esempio, visto che lo Stato non ce la fa più. In Italia viviamo dell’inestimabile patrimonio artistico ma sembra che poi se ne accorgano. Della Valle non ha bisgno di pubblicità, lo fa davvero per amore dell’arte. Ma anche chi ha meno successo di lui può avere vantaggi enormi sia di ritorno d’immagine che fiscali nell’investire sulla tutela del patrimonio artistico”.