Quindici minuti diversi dal solito. Più che una conferenza stampa, con l'esterno sinistro della Fiorentina, Cristiano Biraghi, c'è stato un confronto franco e senza eccessi.

Chi ci mette la faccia, chi si pone in questi termini, di risolutezza, ma anche di educazione, è senza dubbio da apprezzare. Così come ci sembra di poter dire che non ci siano dubbi sul fatto che, talvolta, vi sia stato un eccesso di critica, sia da parte del mondo della comunicazione, che da parte dei tifosi, nei confronti di questo giocatore che è, non dimentichiamocelo, pur sempre nel giro azzurro e ha anche delle qualità (da centrocampo in su).

Però, visto il clima che si era creato e visto che era in atto un confronto franco, si sarebbe potuti andare fino in fondo. E invece una parte è mancata totalmente: quella dell'autocritica. Ovviamente il buon Biraghi ha fatto il suo gioco e ha citato la statistica sui cross che era a suo favore. Ma i problemi con lui nascono quando è chiamato a fare la fase difensiva.

Se qualcuno si rimette a rivedere i gol che ha preso la Fiorentina nell'ultimo campionato, non potrà non notare quante sbavature, quante disattenzioni, quanti vuoti ci siano stati da quella parte, quella parte di campo che avrebbe dovuto presidiare e coprire Biraghi. Ma su questo le parole spese dal giocatore sono state pari a zero.

Sulle dichiarazioni fatte pro Iachini e che sapevano anche di pesante critica a Prandelli nel corso dell'ultimo campionato lasciamo perdere. E' un terreno scivoloso sul quale non vogliamo ritornare, perché il nostro intento è esclusivamente quello di rimanere su vicende strettamente tecniche, legate al terreno di gioco.

Quindi bene che Biraghi si diverta con Italiano, bene che ci sia entusiasmo, ma è bene anche che ognuno lavori sui propri limiti, perché si può tranquillamente migliorare e molto anche quando si è alla soglia dei 30 anni. Del resto, da che mondo è mondo, è sempre stato questo il modo migliore per rispondere alle critiche.


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