Kouame, Kouame, Vlahovic-Kouame, Vlahovic, Vlahovic, quindi Callejon con Ribery e poi di nuovo Kouame. Furono queste le scelte di Beppe Iachini nelle prime 7 giornate di campionato, le uniche con il tecnico marchigiano sulla panchina: di fatto una rotazione violenta, senza un minimo di continuità e con risultati davvero miseri: appena 1 gol per Kouame e 1 per Vlahovic, in aggiunta ad alcune occasioni sprecate e ad un indice di pericolosità su livelli minimi. Di fatto la schizofrenia del turn over non stava portando benefici ad alcun attaccante della Fiorentina. Se da novembre con Prandelli di miglioramenti se ne sono visti a tratti e in piccola misura, va fatto un discorso a parte invece per la posizione del centravanti: dal suo arrivo infatti Vlahovic è diventato il titolare indiscutibile e da qui è partito il processo vero di crescita del numero 9: 8 gol in 16 partite (più quello annullato per millimetri a Torino) e un impatto sempre più invadente sulle partite. Non è dato sapere ancora se Prandelli farà parte o meno della Fiorentina dei prossimi anni, di sicuro però se Vlahovic ne sarà il centravanti una bella parte di meriti andrà al tecnico di Orzinuovi.


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