Proiettandosi alla prossima stagione sono tanti i nodi da sciogliere in casa Fiorentina, ma un punto fisso sicuramente c'è e si chiama Bartlomiej Dragowski. Stagione tutto sommato convincente quella del polacco, con qualche sbavatura qua e là, probabilmente frutto della sua giovane età (23 anni ad agosto), ma alcuni numeri stanno dalla sua parte.

Dragowski infatti vanta due rigori parati in questa stagione, l’unico insieme a Donnarumma a detenere questo piccolo ‘record’ nella nostra Serie A. Dando uno sguardo all’estero invece, scopriamo che a far compagnia ai due portieri c’è un altro estremo difensore ben conosciuto nell’orbita viola, ovvero Lafont. Anche il francese quest’anno, con la maglia del Nantes, ha neutralizzato due tiri dagli undici metri. Rimanendo nella Ligue 1 francese scopriamo che il primatista di questa speciale classifica è Rajkovic, portiere del Reims che in questa stagione ha ipnotizzato i rigoristi avversari per ben quattro volte.

Continuando il confronto del polacco con i suoi colleghi, in Italia e in Europa, scopriamo che Dragowski ha collezionato ben sette Clean Sheet (porta inviolata), così come Handanovic e Audero. In Europa invece delle vere e proprie saracinesche Maignan (Lilla), Soria (Getafe), Courtois (Real Madrid) e ancora Rajkovic (Reims) che vantano dodici gare senza reti subite.

Dragowski Fiorentina Napoli

 

 

Se guardiamo invece alla percentuale dei tiri parati in questa stagione, scopriamo che il numero 69 non è poi così impeccabile. Sconfinando verso la Premier League, constatiamo senza troppo stupore che Alisson (Liverpool) divora qualsiasi record (80,36% di conclusioni parate). Rimanendo però entro i nostri confini, e di questi tempi la scelta appare forzata,  in Serie A è Strakosha il protagonista (77,88%). L’estremo difensore di Iachini invece, in questa graduatoria, precipita al 70% di tiri parati, dato preoccupante se paragonato a quello di un altro profilo che ha vestito la maglia col giglio. Sepe infatti, ora al Parma, vanta ben il 77,31%.

Numeri a parte è evidente, come accennato nelle prime righe, che Dragowski abbia commesso qualche errore di troppo. Basti ricordare l’indecisione col Napoli alla prima di campionato, o quella sulla punizione di Orsolini a Bologna. Poco male, sbavature che si possono perdonare ad un classe ‘97, che sembra avere tutte le carte in regola per affermarsi tra i pali della porta della Fiorentina.

Il calcio ovviamente non è fatto solo di numeri, per fortuna, anche se è attraverso questi che si decifra la stagione di una squadra, oppure, come in questo caso, il rendimento di un giocatore. Dragowski lo sa e ha voglia di dimostrarlo, per diventare il numero 1 della Fiorentina, anzi, come dalla prima partita amichevole in Polonia con la maglia dello Jagiellonia, il numero 69.


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